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In aggiunta al blocco dei trasferimenti delle imposte (circa 110 milioni di dollari al mese) e al congelamento dei fondi palestinesi presenti nelle banche Israeliane, oggi il Governo di Gerusalemme ha deciso anche di sospendere la sua partecipazione dello sviluppo dei giacimenti di gas a Gaza.

Lo ha fatto sapere oggi pomeriggio un alto funzionario israeliano il quale ha anche detto che per oggi è stata convocata una riunione di emergenza tra i negoziatori palestinesi e quelli israeliani per scongiurare la rottura delle trattative di pace. Alla riunione non ci sarà nessun rappresentante americano che comunque sin qui hanno fatto solo danni.

La decisione di questo improvviso incontro ha destato molta preoccupazione a Washington e in particolare destano preoccupazione le parole dette oggi da Netanyahu il quale ha parlato di “ultimissima chance per Abu Mazen” e per il processo di pace.

Dopo le ultime mosse palestinesi in seno alle Nazioni Unite con una serie di iniziative unilaterali Israele ha stretto la cinghia, stanca di concedere senza mai avere nulla in cambio.

Secondo notizie di stampa a incontrarsi a Gerusalemme sarebbero stati il capo negoziatore palestinese Saeb Ereka e il su omologo, il Ministro della Giustizia israeliano, Tzipi Livni. All’incontro avrebbero partecipato anche il capo dell’intelligence palestinese Majid Faraj.