Haifa, Israele – Un importante e ricco uomo palestinese membro di rilievo della Autorità Nazionale Palestinese, il cui nome non è stato però reso noto, ha donato migliaia di shekels al Rambam Hospital di Haifa dopo aver scoperto come in Israele vengono curati i malati palestinesi provenienti dalla Cisgiordania e da Gaza.

«Dopo che mi è stato diagnosticato un cancro sono stato ricoverato presso il Rambam Hospital e li ho visto come bambini, donne e uomini palestinesi sofferenti vengono curati e ne sono rimasto impressionato» ha detto l’alto esponente della ANP a Yedioth Ahronoth. «Bambini palestinesi, israeliani, siriani e di altri paesi ricevono trattamenti altamente professionali per curare malattie gravissime, bambini bisognosi di tutto che qui ricevono le cure di cui hanno bisogno senza distinzione di qualsiasi genere. Sono rimasto profondamente colpito» ha detto ancora il ricco palestinese al quotidiano israeliano «così ho deciso di contribuire sia per ragioni umanitarie che per aiutare questo simbolo di solidarietà che esalta la collaborazione tra israeliani e palestinesi» ha poi concluso l’importante membro della ANP.

Il denaro donato dal ricco palestinese andrà a finanziare la costruzione di una “sala risveglio” per i bambini presso l’istituto di radiologia compreso nel reparto oncologico del Rambam Hospital di Haifa. La sala offrirà ai bambini un ambiente rilassante e amichevole prima, durante e dopo i trattamenti di chemio e radioterapia.

Il centro oncologico del Rambam Hospital di Haifa ha aperto nel giugno del 2016 ma a causa di mancanza di fondi i pazienti ricevono il trattamento di radioterapia in un altro edificio costringendo i piccoli pazienti a spostarsi da un edificio all’altro. Con la donazione del ricco uomo palestinese questo problema verrà ben presto superato. Ogni anno circa 1.200 bambini e adulti palestinesi vengono curati presso il Rambam Hospital di Haifa ai quali si aggiungono pazienti siriani, israeliani e di altri Paesi.

«Israeliani e palestinesi, entrambe le società subiscono i danni di questa assurda violenza» ha detto ancora l’importante membro della ANP a Yedioth Ahronoth «servono sforzi che ci portino verso una situazione in cui tutti noi possiamo e dobbiamo contribuire alla pace e alla salute dei nostri figli e a salvare le loro vite» ha continuato l’uomo palestinese. «Spero che questa mia donazione sia la prima di una lunga serie. La medicina, le cure per i nostri figli e l’amore per loro deve essere un ponte tra israeliani e palestinesi. Vivremo tutti un domani migliore» ha poi concluso l’uomo. E noi non possiamo che essere d’accordo.