Israele sotto attacco, altro che accordo di cessate il fuoco come annunciato ieri dai media arabi. Almeno 30 missili sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza contro il sud di Israele nella notte tra venerdì e sabato.

Almeno 10 missili che si stavano dirigendo vero obiettivi civili sono stati intercettati dal sistema Iron Dome, 18 missili sono caduti in territorio aperto mentre un paio di missili sono ricaduti nel territorio della Striscia di Gaza.

Immediata la reazione del IDF che con l’aviazione a colpito almeno 80 obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza.

Le minacce di Hamas contro Israele

In una dichiarazione diffusa questa mattina le Brigate Al-Qassam, l’ala militare di Hamas, hanno minacciato Israele. «Al-Qassam è pronto a colpire tutta la Palestina occupata (Israele n.d.r.) con migliaia di missili se la campagna militare avrà inizio» si legge nella dichiarazione. «Facciamo appello al popolo palestinese e annunciamo che se il nemico sionista ci attacca, saremo pronti per la battaglia» prosegue il comunicato prima di annunciare che i terroristi sono disposti ad usare tutto il loro arsenale di missili per colpire ogni zona di Israele tra i quali, annunciano «missili Al-Az, Al-Fajr e Al-Barrak, e quello che non abbiamo ancora mostrato».

Sempre questa mattina la Jihad Islamica, sostenuta e finanziata dall’Iran, ha rivendicato il lancio dei missili contro lo Stato Ebraico, una rivendicazione che però non cambia quelle che sono le responsabilità di Hamas.

Pochi minuti fa (alle 09:15 locali) il sistema Iron Dome è entrato nuovamente in funzione per intercettare un missile diretto verso il Consiglio regionale di Sdot Negev.

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