Ancora fedeli cristiani nel mirino dei terroristi somali di Al-Shabaab e ancora un attacco in Kenya. Questa volta a essere presa di mira è stata una chiesa cristiana nei pressi di Mombasa.
Due uomini hanno aperto il fuoco contro i fedeli che uscivano dalla messa domenicale nel villaggio di Likoni, nei pressi di Mombasa, e lo hanno fatto con cinica freddezza. Secondo il racconto di diversi testimoni i due, probabilmente stranieri, hanno prima gridato “Allahu Akbar” poi con estrema calma hanno estratto le armi e hanno iniziato a far fuoco contro i fedeli cristiani assiepati sul sagrato della chiesa. Sei i morti e oltre 20 i feriti di cui alcuni gravissimi. Donne e bambini tra i colpiti. Dopo di che con la stessa calma si sono dileguati.
Fonti non confermate riferiscono che ci sarebbe anche una rivendicazione da parte di Al-Shabaab nella quale si rivendica l’attentato contro i cristiani in risposta all’arresto di due terroristi somali fermati nei giorni scorsi mentre a bordo di un’auto imbottita di tritolo programmavano un grosso attentato a Mombasa. Nella rivendicazione si parlerebbe anche di “inizio di una campagna del terrore contro gli infedeli” per punire la partecipazione del Kenya nel conflitto in Somalia.
Da notare che, come sempre, intorno a questo ennesimo attacco contro i fedeli cristiani si è alzata una incredibile cortina del silenzio anche da parte dei Vaticano che continua imperterrito a parlare di “integrazione” e di “dialogo con l’Islam” mente i fedeli cristiani vengono massacrati in molte zone del mondo. E ci chiediamo cosa sarebbe successo a fattori invertiti, se cioè dei cristiani avessero aperto il fuoco davanti a una moschea uccidendo fedeli islamici. Ci sarebbe questa cortina di silenzio?
Claudia Colombo