La Libia finanziò la campagna elettorale del Presidente francese Nicolas Sarkozy. A dirlo non è Wikileaks ma il figlio di Gheddafi, Saif al Islam, intervistato da Euronews. Il giovane Gheddafi definisce il Presidente francese “un buffone” e chiede indietro i soldi spesi da Tripoli per la sua elezione.
“Sarkozy è un pagliaccio. Con i soldi della Libia ha finanziato la sua campagna elettorale” ha detto Saif al Islam a Euronews. “Bisogna che Sarkozy restituisca alla Libia i soldi con cui ha finanziato la sua campagna elettorale – ha detto ancora il figlio del rais – siamo noi ad aver finanziato la sua campagna, abbiamo a disposizione tutti i documenti e siamo pronti a renderli pubblici”. E poi finisce dicendo: “abbiamo ogni dettaglio: conti bancari, documenti, operazioni di trasferimento e presto riveleremo tutto”.
E chiaro che se rivelazioni di Saif al Islam fossero fondate, per il Presidente francese sarebbe uno smacco che potrebbe risultare fatale in vista delle prossime elezioni presidenziali in Francia. Non solo, si potrebbe anche configurare una forma di reato che starà alla magistratura francese appurare.
Il giovane erede del rais libico non ha mancato di prendersi gioco della comunità internazionale rimasta ferma al palo. “Tra 48 ore sarà tutto finito e i ribelli saranno definitivamente sconfitti. La no fly zone quindi non servirà a niente. Ormai è troppo tardi” ha detto Saif al Islam a Euronews.
Saif al Islam conferma così quello che dicevamo ieri, cioè che i ribelli sono stati traditi – se non letteralmente venduti – dall’occidente che non è stato in grado di muovere un dito per aiutarli nella impari lotta con le forze del dittatore libico. Non vorremmo che dietro a questo “temporeggiare” della comunità internazionale ci siano motivazioni simili a quelle denunciate dal giovane Gheddafi su Sarkozy, cioè, non vorremmo che ci siano parecchi capi di stato che condividono “piccoli segreti” con il rais libico e che per questo gli hanno consentito di rimanere a galla. Questa è una domanda che dovremmo veramente farci e approfondire.
Carlotta Visentin