USA e Russia hanno raggiunto un accordo per una tregua in Siria. Lo hanno annunciato ieri sera il Segretario di Stato americano, John Kerry, e il Ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov.
A facilitare l’accordo sulla Siria tra le due grandi potenze, che sembrava al palo, è stato probabilmente l’ultimo test nucleare condotto dalla Corea del Nord che ha riportato alla realtà la comunità internazionale e ha posto la minaccia nord-coreana al primo posto nella lista dei pericoli globali.
L’accordo raggiunto da Kerry e Lavrov prevede un cessate il fuoco di sette giorni che partirà dal tramonto di lunedì sera, ma anche un accordo in cinque punti per un futuro coordinamento delle azioni militari nel sud della Siria. Lavrov ha garantito che anche Assad farà la sua parte anche se non è chiaro cosa faranno le milizie di Hezbollah e, soprattutto, i militari iraniani presenti in territorio siriano. L’esercito siriano si ritirerà dalla zona di Aleppo quel tanto che basta per permettere ai convogli umanitari di accedere alla città assediata e di portare un po’ di sollievo alla popolazione. Tra le altre cose il piano prevede anche la costituzione di un centro di intelligence comune tra Russia e Stati Uniti con il compito di individuare gli obiettivi da colpire sul terreno.
La svolta
La svolta è arrivata sull’onda emotiva dell’ultimo test nucleare condotto dalla Corea del Nord che ha riportato il mondo alla dura realtà della gravissima minaccia rappresentata dal regime di Pyongyang. L’annuncio che la Corea del Nord è in grado di montare le testate nucleari su missili balistici non è stato preso alla leggera dalle intelligence americane e russe. Non è chiaro se tra Kerry e Lavrov ci sia stato anche un accordo su come agire nei confronti della Corea del Nord ma è più che prevedibile che se ne sia discusso e che Stati Uniti e Russia abbiano anche concordato una linea comune da tenere nei confronti della minaccia nord-coreana.
Redazione