A raccontarlo è stato ieri a Parigi Nuri Al Misnari, ex capo del protocollo di Gheddafi. Nel 2008 quando il dittatore libico fu eletto Presidente dell’Unione Africana a contribuire a fare si che ciò avvenisse furono due escort inviate ad un Presidente africano da Silvio Berlusconi affinché votasse a favore del rais libico.
I retroscena sono boccacceschi. Secondo quanto detto da Al Misnari in una conferenza stampa, nel 2008 il rais libico voleva diventare Presidente dell’unione Africana e fregiarsi del titolo di “Re dei Re”. Ad opporsi alla sua nomina c’era però un potente leader africano (non ne viene fatto il nome ma potrebbe essere quello Etiope). Così Gheddafi chiama l’amico Silvio per avere consigli su come fare a convincere il riottoso leader africano. Silvio, sempre molto generoso, lo tranquillizza e gli dice che ci pensa lui a convincere l’africano a dargli il suo voto.
Così, racconta ancora Nuri Al Misnari al quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat, da Milano partono due escort con destinazione la camera da letto del testardo leader africano. Missione compiuta. Pochi mesi dopo il leader africano vota a favore di Gheddafi che quindi viene eletto alla Presidenza dell’Unione Africana. Il sistema politico italiano esportato anche in Africa….quale onore.
E’ la politica delle mignotte o, per dirla come Antonio Albanese, la politica “o pilu”, quella che non si può certo raccontare nelle cancellerie o nelle cene di gala diplomatiche ma che ottiene più risultati di un bombardamento con bombe anti-bunker.
E’ chiaro che il leader africano non può essere stato convinto solo dalle mignotte italiane a cambiare idea su Gheddafi alla presidenza dell’Unione Africana. C’è quindi da chiedersi cosa l’abbia convinto. Conoscendo la tendenza delle “olgettine” a fotografare tutto, ci si può immaginare che a un certo punto il povero cristo africano si sia visto arrivare una busta con alcune fotografie compromettenti e con una richiesta esplicita su come evitare di essere sputtanato.
Insomma, chi dice che queste ragazze non sono adatte a ruoli istituzionali da oggi dovrà ricredersi. Con le loro “armi” riescono persino a condizionare la politica estera. Provate a immaginarle alla Camera dei Deputati o al Parlamento Europeo. Che rivoluzione……
Bianca B.