Tira brutta aria tra il PDL e la Lega Nord. Lo schiaffo subito a Milano è stato devastante e, come sempre avviene in questi casi, le responsabilità vengono rimpallate da una parte all’altra. Tuttavia sembra chiaro che a furia di seguire la politica berlusconiana la Lega Nord sia stata punita dalla sua base, sia con un voto negativo che un forte l’astensionismo.
Il messaggio che arriva alla Lega Nord dalla sua base è forte e inequivocabile e non lascia adito ad analisi improvvisate. Gli elettori della Lega sono stanchi di seguire i loro leader nella politica berlusconiana che sta letteralmente mettendo in ginocchio il Paese.
Gli elettori della Lega non ne possono più di favorire il berlusconismo e tutto quello che ne consegue. Non ne possono più di assistere ai teatrini e alle menzogne di Berlusconi, prontamente e sistematicamente coperte dal vertice leghista con i distinguo, a dire il vero, di Maroni e Salvini, i quali troppo spesso sono rimasti in silenzio, costretti ad ingoiare rospi indigesti. Beh, questa politica non paga e il risultato di Milano è un messaggio inequivocabile.
Adesso la Lega Nord si trova ad un bivio: può continuare a sorreggere questo assurdo Governo guidato da Berlusconi facendo infuriare la propria base e continuando a perdere voti e consenso, oppure può tentare di cambiare le cose destituendo il rais di Arcore e proponendo al Paese una guida alternativa, magari con un Governo guidato da Maroni (l’unico ministro ad aver fatto bene in questo Governo) o da Tremonti con l’appoggio del terzo polo, perché è impensabile continuare a cercare l’appoggio dei cosiddetti “responsabili” interessati come sono solo alle poltrone.
Ci voleva questo schiaffo salutare per far capire ai leghisti in che pantano si fossero ficcati. Non sappiamo ancora se sarà salutare o meno, ma il silenzio dei vertici leghisti non lascia ben sperare per il futuro del rais di Arcore e dei suoi pasdaran.
Carlotta Visentin