E’ paradossale come l’occidente si preoccupi dello Stato Islamico in Iraq e in Siria e trascuri completamente quello che sta avvenendo alle porte di casa nostra, in Libia.
Ieri i miliziani del Consiglio Rivoluzionario della Shura, che comprende il gruppo islamico Ansar al-Sharia, hanno lanciato l’attacco decisivo alla città di Benina, ultima roccaforte delle forze anti-islamiste guidate dal generale in pensione Khalifa Haftar. Secondo fonti del luogo gli aeroporti di Benina, uno militare e uno civile, sarebbero caduti nelle mani degli estremisti islamici dopo un attacco durato per tutta la giornata nel quale sono morti decine di militari libici. La notizia viene però smentita questa mattina dal Generale Saghr al-Jerushi, un collaboratore di Haftar, il quale ha detto che le forze libiche hanno respinto l’attacco degli estremisti islamici anche con l’ausilio di elicotteri e aerei uccidendo oltre 250 estremisti islamici.
La confusione è totale e in assenza di fonti certe occorre affidarsi alle poche fonti locali non sempre imparziali. L’unica certezza è che la Libia è veramente sull’orlo del baratro è che gli estremisti islamici, prima legati ad Al Qaeda e ora fedeli al califfato dello Stato Islamico, stanno guadagnando terreno in tutta la Libia aiutati in molti casi da combattenti stranieri. Sembra di rivedere la stessa situazione vista in Siria e in Iraq con la differenza che questa volta l’eventuale califfato islamico sarebbe veramente alle porte dell’Europa.
L’occidente fino ad oggi non ha fatto assolutamente nulla per impedire questa situazione, non ha nemmeno aiutato il Generale Khalifa Haftar, che pure ci contava quando ha dichiarato guerra agli estremisti islamici. Sembra quasi che in Europa si voglia un califfato islamico in Libia. Gli unici ad aiutare Khalifa Haftar sono stati alcuni paesi arabi tra i quali l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti, ma senza un coinvolgimento diretto è difficile cambiare le sorti dello scontro.
Intanto, e questo dovrebbe preoccupare l’occidente, oltre l’80% dell’arsenale di Gheddafi è caduto nelle mani degli estremisti islamici. L’arsenale dell’ex dittatore comprende missili Scud, aerei, armi pesanti, esplosivi di ogni tipo e probabilmente anche armi chimiche, quelle che non sono state distrutte dopo l’abbattimento di Gheddafi. Tutte armi che potrebbero essere usate dagli estremisti di tutto il mondo per attacchi contro l’occidente. Ma anche questo sembra proprio non interessare i governanti occidentali.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Carlotta Visentin
[glyphicon type=”euro”] Sostieni Rights Reporter