Ci sarebbe lo zampino di Emmanuel Macron dietro l’organizzazione di un incontro tra il Presidente americano, Donald Trump, e quello Iraniano, Hassan Rouhani, previsto per il prossimo 23 settembre a New York.

Fonti vicine alla Casa Bianca confermano a Bloomberg che si sta preparando lo storico incontro a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si terrà a fine mese a New York e che l’incontro sarebbe negoziato dalla Francia. Addirittura non si esclude la partecipazione del Presidente francese.

Sarebbe questo, sempre secondo Bloomberg, il motivo del licenziamento di John Bolton il quale non era assolutamente d’accordo all’incontro e, anzi, premeva per un allargamento delle sanzioni.

Perplessità è stupore in Israele

Ci sarebbe molta perplessità unita a stupore in Israele. Il premier Benjamin Netanyahu, che ieri è volato in Russia per discutere con Vladimir Putin per l’ennesima volta della presenza iraniana in Siria, ha rilasciato poche dichiarazioni prima di imbarcarsi per Sochi, tutte votate alla cautela.

«Credo che Trump continuerà con la politica della sanzioni verso l’Iran» ha detto Netanyahu alla radio israeliana poco prima di partire per la Russia. «Per quanto ne so, non alleggerirà le sanzioni» ha poi aggiunto il Premier israeliano. Ma l’imbarazzo era evidente.

Netanyahu non può permettersi il lusso di criticare la politica del “amico” Trump. È preso tra l’incudine e il martello e di certo queste voci non giovano alla sua campagna elettorale.

Poi ha ammesso che Israele non può dettare la politica agli Stati Uniti e che non può stabilire chi deve o non deve incontrare il Presidente Trump. «Quello che so» ha detto Netanyahu «è che fino ad ora nessuno ha fatto una politica anti-iraniana come il Presidente Trump» ha infine detto alla radio.

Indispettiti per l’intromissione francese

A Gerusalemme sono a dir poco indispettiti per l’intromissione della Francia nella questione iraniana.

Il Presidente Macron tifa apertamente per la fine delle sanzioni all’Iran. Ha già organizzato la comparsata del Ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, al recente G7 e adesso sta lavorando attivamente per organizzare l’incontro tra il Presidente americano e quello iraniano.

A Gerusalemme la politica francese viene vista come «smaccatamente ostile ad Israele», volta cioè a mettere in difficoltà non solo i rapporti tra lo Stato Ebraico e gli alleati americani, ma anche a limitare le azioni difensive israeliane finalizzate a impedire all’Iran di stanziarsi stabilmente in Siria e di rifornire di armi i gruppi terroristici.