Non crediamo che sia mai accaduto che l’ambasciatore di uno Stato sovrano presso un altro Stato venga tenuto in ostaggio dallo stesso Stato presso cui è accreditato. E’ quello che, senza tanti giri di parole o formule diplomatiche, sta accadendo in India nei confronti dell’ambasciatore italiano, Daniele Mancini.
Non solo quindi le autorità indiane sono in torto marcio sotto l’aspetto del Diritto Internazionale per quanto riguarda la nota vicenda dei Marò italiani. Non solo ogni prova fino ad oggi esaminata da qualsiasi organismo neutrale mostra incredibili manomissioni da parte delle autorità indiane (qui il link per rinfrescarci la memoria). Da oggi l’India esce dal consesso internazionale e dal Diritto Internazionale attuando una azione che a memoria d’uomo non ha precedenti, il sequestro dell’ambasciatore di uno Stato democratico e indipendente qual’è l’Italia.
Oggi le autorità indiane hanno ufficializzato la decisione presa in merito all’ambasciatore italiano, una decisione secondo la quale il nostro ambasciatore non può lasciare il Paese. E’ letteralmente il sequestro di un diplomatico accreditato presso il Governo indiano come rappresentante italiano. Non ci sono giri di parole o trucchetti diplomatici per spiegare quello che sta accadendo in India.
E’ un colpo basso alla politica della diplomazia di tutto il mondo perché mette in discussione quel sacrosanto principio che è l’immunità diplomatica. Per questo motivo le Nazioni Unite e l’Unione Europea non possono non intervenire. Il sequestro di un ambasciatore da parte del Governo dove è accreditato è un fatto di una gravità inaudita che non può passare inosservato o essere paragonato a una lite diplomatica tra due Stati sovrani. E’ un vero sequestro di persona.
Non entriamo, in questo caso, nel merito della disputa sui due Marò, il nostro punto di vista lo abbiamo enunciato più volte, vogliamo solo rimarcare che un ambasciatore non può essere tenuto in ostaggio, a prescindere dallo Stato che rappresenta. Nemmeno in stato di guerra è mai avvenuta una cosa del genere. Quindi ONU e Unione Europea hanno il dovere di intervenire. E siamo sicuri che se la rappresentate della politica estera europea, Catherine Ashton, per una volta spostasse la sua attenzione perennemente concentrata sui palestinesi su quella che è una vera violazione del Diritto Internazionale, non succederà niente. da domani potrà tornare a sostenere i terroristi arabi, ma oggi faccia almeno per una volta il lavoro per cui è profumatamente pagata.
Redazione