Chi ha visto la diretta di Pontida trasmessa ieri con uno speciale da Canale 5 non può non aver notato come l’ammiraglia delle TV del Premier (dopo RAI 1 naturalmente) abbia improvvisamente e tempestivamente interrotto il collegamento con Pontida proprio quando Bossi ha passato il microfono a Maroni.
Chissà da cosa è derivata questa decisione, forse la pubblicità incombeva, forse gli ospiti (tra cui il presenzialista Mario Sechi) volevano commentare a caldo il discorso del leader del Carroccio. Più probabilmente agli occhi degli “abili giornalisti” (compresi quelli di Sechi) non era sfuggito quell’enorme striscione che chiedeva “Maroni Presidente del Consiglio” e gli slogan a favore dell’attuale Ministro dell’Interno, forse più acclamato dello stesso Bossi.
Certo, l’ammiraglia numero due del premier non poteva trasmettere in diretta il discorso di Maroni. Chissà cosa avrebbe potuto dire. Magari avrebbe veramente scatenato quello che era l’incubo di Berlusconi alla vigilia del raduno leghista di Pontida, cioè la richiesta di un cambio alla Presidenza del Consiglio. Fortuna che Bossi naviga con Berlusconi invece che navigare con Maroni e con il Paese (oltre che con la base leghista).
Fatto sta che quegli striscioni e quei cori a favore di Maroni devono aver mandato di traverso parecchie salamelle a qualcuno del PDL ma anche a qualcuno della Lega Nord. Maroni sta prendendo troppo potere spinto da quella parte maggioritaria dell’elettorato leghista che non apprezza più il sostegno di Bossi a Berlusconi. Per ora l’incubo del Cavaliere è stato cancellato dal solito Bossi, ma la spada di Damocle di Maroni incombe sulla testa del premier e forse anche su quella di Bossi. Chissà quando si abbatterà quante teste salteranno.
Brigitta Donati