Un vecchio amico israeliano mi diceva sempre che quando parli con un arabo sai già che mentre state parlando, mentre lui giura e spergiura sulla sua correttezza e onestà sta già pensando a come infrangere quelle promesse.

Ad occhio potrebbe sembrare una specie di “prevenzione” verso l’onestà morale degli arabi, in realtà è quanto di più vicino alla realtà si possa immaginare. E’ la storia che ce lo ricorda e gli israeliani ne sanno qualcosa. La parola di un leader arabo vale quanto quella di un commerciante di cammelli, notoriamente abituato a mentire per interesse.

Le cose sembravano essere diverse con Mohammed bin Salman, noto con l’acronimo di MBS, il Principe ereditario saudita che negli ultimi mesi era riuscito nell’impresa di mettere in discussione l’equazione arabo = bugiardo. MBS non solo era apparso come un interlocutore serio e lungimirante, con idee di sviluppo per l’Arabia Saudita sotto certi aspetti rivoluzionarie, ma aveva osato l’impossibile, un avvicinamento strategico e commerciale ad Israele. Non solo, più di tutto aveva identificato nell’Iran il male assoluto e non in Israele che invece considerava quasi un esempio da seguire.

Per un po’ di tempo lo hanno lasciato fare, gli hanno permesso di imbastire una tela (sotto certi aspetti persino raffinata) di alleanze e interessi incrociati volta a mettere in difficoltà il regime iraniano. La visita di Trump in Arabia Saudita, con annessa enorme vendita di armi a Riad, sembrava essere lo spartiacque tra la vecchia Arabia Saudita legata a doppio filo con l’estremismo Wahhabita e la nuova Arabia Saudita aperta a nuovi orizzonti e persino disponibile a parlare con Israele. Tutto troppo bello per crederci.

E infatti era meglio non crederci. In questi giorni si rincorrono voci sempre più insistenti secondo le quali Re Salman starebbe per diseredare MBS. Secondo diversi analisti MBS avrebbe tirato troppo la corda non tanto e non solo per le aperture verso Israele e le relative chiusure verso la causa palestinese che lo hanno portato in rotta di collisione con il Re, ma piuttosto perché avrebbe messo in discussione la setta Wahhabita che da generazioni detta legge in Arabia Saudita.

Il punto di rottura sembrerebbe essere stata una lunga intervista rilasciata lo scorso aprile da MBS al Times (1) nella quale il Principe ereditario spiegava i suoi piani a medio e lungo termine per l’economia saudita, ma soprattutto parlava di una Arabia Saudita libera dalle arcaiche imposizioni Wahhabite. MBS parlava apertamente di una “setta Wahhabita” che impediva all’Arabia Saudita di evolvere verso una monarchia democratica e aperta. Quella è stata la vera goccia che ha fatto traboccare il vaso e non la politica di apertura verso Israele.

Ora tutti gli equilibri in Medio Oriente potrebbero tornare in discussione

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La politica di apertura verso Israele unita a quella ostile verso l’Iran fortemente voluta da MBS potrebbe ora essere messa in discussione se veramente Re Salman ha intenzione quantomeno di ridimensionare il potere di Mohammed bin Salman o addirittura di togliergli il titolo di Principe Ereditario. Prima di tutto riprenderebbe fiato la cosiddetta “questione palestinese” che MBS aveva declassato a questione secondaria rispetto al pericolo rappresentato dall’Iran. Poi salterebbe la rete di alleanze più o meno segrete pazientemente tessuta dal principe saudita in configurazione anti-iraniana.

Qualche avvisaglia si era vista proprio subito dopo l’intervista di MBS al Times, quando in occasione di una riunione dei leader arabi a Riad, Re Salman e tutti gli altri leader arabi avevano sentito il bisogno di ribadire il loro sostegno alla causa palestinese, smentendo sostanzialmente la linea del principe ereditario saudita.

Da quella prima rottura gli episodi di dissenso interno dalla politica di Mohammed bin Salman si sono susseguiti con una certa continuità tanto da arrivare a mettere in discussione persino la successione di BMS a Re Salman. A farla da padrone in questa “guerra intestina” sono stati proprio i potentissimi Wahhabiti che Mohammed bin Salman ha osato mettere apertamente in discussione. Quella famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Ora, come tutte le cose che riguardano il Medio Oriente, è molto difficile capire con esattezza quello che succederà in Arabia Saudita. Ma su una cosa c’è certezza, se MBS dovesse essere messo in disparte o addirittura perdere il titolo di Principe Ereditario, tutti gli assetti pazientemente tessuti dall’erede al trono saudita potrebbero saltare vanificando quanto di buono fatto da MBS in questi mesi. Sarebbe l’ennesima prova che degli arabi non ci si può fidare.