Mondo islamico: «uniti saremmo imbattibili». Rabbia per Gerusalemme

La questione di Gerusalemme torna prepotentemente alla ribalta a causa del disappunto espresso nei confronti delle dirigenze arabe dai pellegrini musulmani che in questi giorni sono alla Mecca. Secondo un articolo della Reuters (1) molti pellegrini avrebbero criticato la “debolezza” e la “disunità” delle dirigenze arabe sulla questione di Gerusalemme. «Se gli arabi fossero uniti gli americani non avrebbero mai riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele», sostengono molti pellegrini secondo la Reuters.

Ma la questione di Gerusalemme è solo il detonatore di una visione del mondo islamico molto diffusa tra il “musulmano medio”. Nell’articolo della Reuters si fa riferimento solo al mondo arabo, ma l’idea di un mondo islamico unito in tutte le sue fazioni con l’obiettivo di diventare una grande potenza mondiale inarrestabile si fa sempre più strada nelle menti del musulmano medio.

Lo sa benissimo un profittatore come Erdogan che il marzo scorso ha proposto la creazione di un esercito islamico per distruggere Israele e riconquistare Gerusalemme. Lo sanno gli Ayatollah iraniani che il giugno scorso chiamavano all’unità del mondo islamico sempre per distruggere Israele e riconquistare Gerusalemme.

Se è vero che la politica di Trump ha portato i regimi arabi del Golfo a più miti consigli, è altrettanto vero che l’onda di protesta per la “debolezza araba” sta montando in tutto il mondo islamico, sia sunnita che sciita. Non è un caso che a chiedere l’unità del mondo islamico siano due potenze non arabe, la Turchia e l’Iran.

Arabia Saudita sul banco degli imputati

Ad essere sul banco degli imputati sono i regimi arabi del Golfo e soprattutto l’Arabia Saudita. Non è bastata la dichiarazione di Re Salman del luglio scorso nella quale in pratica il Re saudita ridimensionava completamente la politica di apertura verso l’occidente portata avanti dal Principe ereditario, Mohammed bin Salman. Per il musulmano medio cedere su Gerusalemme è stato un peccato mortale è dimostra come il mondo islamico disunito sia debole e remissivo.

Attenti, perché questi non sono pensieri isolati o circoscritti a pochi elementi. E’ il pensiero dominante nel mondo islamico, un pensiero ben alimentato dagli Imam in tutta la galassia musulmana, un pensiero con il quale o prima o poi i regimi del Golfo dovranno fare i conti. E dopo i regimi del Golfo ci dovranno fare i conti prima Israele e poi l’occidente.

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