La guerra a Gaza ha inevitabilmente spostato l’attenzione del mondo sul Medio Oriente distogliendola dal problema più importante, quello del nucleare iraniano. In fondo era esattamente quello che voleva l’Iran e per farlo non ha lesinato spese (e missili).
Ma mentre in Medio Oriente israeliani e terroristi combattevano l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) non perdeva di vista il problema principale e scopriva così che una parte dell’uranio arricchito usato per il reattore di Bushehr era stato classificato come “esaurito” e spostato in apposite vasche. Solo che, secondo l’AIEA, è praticamente impossibile che quell’uranio sia esausto e che le vasche di contenimento che avrebbero dovuto contenere le barre di uranio sono praticamente vuote. A riferirlo in una relazione è stato direttamente il capo dell’AIEA, Yukiya Amano. Naturalmente Teheran nega e afferma che l’uranio era effettivamente esaurito ma ancora le barre non si trovano.
Ma non è l’unico caso di uranio arricchito sparito. Un caso simile è stato scoperto a Natanz dove a essere spariti sono parecchi Kg di uranio arricchito al 20%. Gli iraniani sostengono di averli spostati a Fordo dove però gli ispettori dell’AIEA non possono entrare.
Gli esperti sospettano che gli iraniani stiano sottraendo grandi quantità di uranio arricchito al 20% per trasformarlo in uranio altamente arricchito per uso militare. Lo farebbero proprio a Fordo dove, secondo prove raccolte dall’AIEA, avrebbero installato nuovissime centrifughe molto più veloci delle altre, in grado di arricchire l’uranio a una velocità sei volte superiore. Per stessa ammissione delle autorità iraniane, a Fordo ci sarebbero 2.700 centrifughe e prevedono di arrivare a 4.000 nel giro di pochi mesi.
A questo punto sono palesi due cose: la prima è che le sanzioni non fermano la corsa al nucleare dell’Iran (e non fermano nemmeno il finanziamento dei gruppi terroristi). La seconda è che l’Iran nelle ultime settimane ha dato un importante spinta al suo programma nucleare arrivando, probabilmente, a sfiorare la famosa “linea rossa” delineata dal Premier israeliano, Netanyahu, a New York durante la seduta plenaria delle Nazioni Unite.
Hamas e gli altri gruppi terroristici sono certamente un pericolo e non devono essere sottovalutati, ma c’è l’impressione che negli ultimi mesi si sia perso di vista il vero pericolo, il nucleare iraniano, e di certo l’ultima guerra di Gaza è servita a questo scopo.
Sharon Levi