Ieri gli Stati Uniti hanno reso noto che dietro alla durissima repressione in Siria ci sarebbero gli Ayatollah iraniani ma, e questo forse è ancora più importante, anche che le rivolte dei giovani siriani stanno iniziando a spaventare i leader.
Secondo i servizi segreti americani diversi leader siriani avrebbero già spedito le loro famiglie in Arabia Saudita. Sembra che anche il dittatore Bashar Assad stia pensando di mandare la sua famiglia “momentaneamente” in esilio.
Intanto per reprimere la rivolta, sempre più massiccia, Assad non si affida solo agli iraniani e ad Hezbollah. Non fidandosi più dell’esercito ha spostato a Damasco circa 10.000 fedelissimi della tribù dei Shabbiha addestrati al combattimento strada per strada. E’ chiaro che per oggi, venerdì di preghiera, teme di nuovo massicce manifestazioni antigovernative. Per prevenire nuove manifestazioni il Governo ha emesso un decreto che vieta ogni forma di manifestazione ma è chiaro che quell’ordine verrà disatteso.
Nel frattempo il Paese sta collassando su se stesso a causa del perdurare delle manifestazioni. Il commercio è praticamente fermo. I pochi fortunati che riescono ad andare in Giordania a fare spesa riescono a rimediare qualcosa, ma tutti gli altri sono praticamente a secco. Mancano tutti i beni essenziali, comprese le medicine e la benzina. Che siano gli ultimi giorni di Assad?