L’Iran ha ammesso ieri sera di aver subito un potente attacco informatico che Gholam Reza Jalali, capo dell’agenzia di difesa civile iraniana, ha definito come «molto più potente di quello portato con virus Stuxnet», quello che per intenderci mise in ginocchio e rallentò il programma nucleare iraniano.

Non sono chiari i danni subiti dalle strutture iraniane né se l’attacco informatico ha avuto in qualche modo successo. Jalali ha detto che i tecnici iraniani «sono riusciti a fermare un attacco portato contro le strutture e i sistemi iraniani attraverso un virus molto più potente di Stuxnet» ma non ha specificato se nel frattempo questo virus abbia creato danni.

Il dito accusatorio iraniano viene immancabilmente puntato soprattutto su Israele, ma tra i sospetti di questo attacco informatico ci sono anche gli USA. E’ stato il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, a evidenziare come la coincidenza tra questo attacco informatico e la ripresa delle sanzioni americane faccia pensare che dietro ci sia Washington.

Da Israele tutto tace. Secondo Eyal Wachsman, CEO della società israeliana di sicurezza informatica Cymulate, si potrebbe trattare di una sorta di attacco preventivo. «Con la ripresa delle sanzioni gli iraniani si potrebbero sentire messi all’angolo e reagire con un attacco alle reti informatiche» ha detto Wachsman. «Ultimamente l’Iran non ha attaccato solo con le armi ma ha anche affinato la sua capacità offensiva di tipo cibernetico ed è quindi probabile che “qualcuno” abbia pensato di intervenire prima».

Nel 2011 il virus Stuxnet colpì le reti iraniane legate al programma nucleare e rallentò notevolmente lo sviluppo del programma nucleare. L’anno dopo fu la volta del virus Flame che attaccò le reti informatiche iraniane schierate a difesa del programma nucleare, poi seguirono i virus Dugu e Narilam. Nessuno si è mai assunto la paternità di questi attacchi informatici anche se è opinione comune che dietro a questi attacchi vi sia la famosa Unità 8200, una unità d’elite della intelligence militare israeliana che oltre a difendere le reti informatiche israeliane ha il compito di colpire le reti nemiche.