Oggi il Ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, è a Washington nell’estremo tentativo di convincere il Presidente Trump a non uscire dall’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA). La data del 12 maggio, data in cui il Presidente Trump dovrà decidere se far uscire o meno gli USA da quell’accordo, si avvicina a grandi passi e contestualmente aumentano gli appelli internazionali affinché gli Stati Uniti restino nel JCPOA che altrimenti sarebbe finito.
Le minacce iraniane
Ieri il Presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha duramente attaccato la più che probabile decisione del Presidente Trump di uscire dal JCPOA. In un discorso tenuto nel nord del Paese e ripreso dalla televisione di Stato ha detto che il suo Paese ha intenzione di rispondere “adeguatamente” ad ogni mossa del Presidente Trump aggiungendo che «gli Stati Uniti si pentiranno amaramente e rimpiangeranno la decisione di uscire dall’accordo sul nucleare iraniano».
Rouhani ha aggiunto che l’Iran ha pronti dei piani specifici nel caso gli USA escano dal JCPOA e in particolare ha detto di aver ordinato al settore economico e all’Agenzia Nucleare iraniana di «resistere ad ogni costo alle trame americane».
«Non negozieremo con nessuno sulle nostre armi e sulle nostre difese e realizzeremo e immagazzineremo tutte le armi, i servizi e i missili di cui abbiamo bisogno», ha detto Rouhani, ribadendo il rifiuto dei leader iraniani di parlare del programma missilistico iraniano che Teheran afferma essere di carattere difensivo.
Poi, rivolto direttamente agli Stati Uniti, ha detto che «Voi (gli USA n.d.r.) dovreste sapere che non potete minacciare questa grande nazione perché il nostro popolo ha resistito per otto anni durante la guerra con l’Iraq e non ci faremo certo intimidire dalle vostre minacce».
Le pressioni internazionali su Donald Trump
In una intervista al settimanale tedesco Der Spiegel, il Presidente francese Emmanuel Macron ha detto che nel caso gli USA decidessero di uscire unilateralmente dall’accordo sul nucleare iraniano «si aprirebbe il vaso di Pandora e potrebbe esserci una grande guerra». Ha quindi esortato il Presidente Trump a non uscire dal JCPOA. Forti pressioni anche dalla Cancelliera tedesca, Angela Merkel, assolutamente contraria a qualsiasi mossa che possa compromettere l’accordo con l’Iran. Ma tutta l’Unione Europea, Federica Mogherini in testa, preme sul Presidente Trump affinché non faccia uscire gli Stati Uniti da quell’accordo.
Trump deciso a non cedere
Ma il Presidente Trump sembra più che deciso a non cedere alle pressioni internazionali. Commentando i documenti segreti sottratti dal Mossad all’Iran ha detto di condividere totalmente le preoccupazioni israeliane sul fatto che l’Iran stia ancora implementando un programma nucleare militare. «Sapete che tra sette anni l’accordo sarà scaduto e l’Iran sarà libero di andare avanti e creare armi nucleari. Questo non è accettabile. Sette anni sono domani. Non è accettabile», ha detto Trump durante una conferenza stampa alla Casa Bianca.
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