Lo dico con molta chiarezza, inizialmente ero assolutamente contraria a una discesa in campo diretta di Matteo Renzi. Non che ora abbia cambiato idea totalmente, temo purtroppo che i suoi “amici” comunisti del PD gli terranno una marea di trabocchetti, tuttavia quali alternative c’erano che non fossero le elezioni?
A un certo punto uno il coraggio ce lo deve avere anche per sfidare le più che prevedibili avversità che gli si pareranno davanti perché, parliamoci chiaro, Matteo Renzi avrà tutti contro. La destra non vorrà lasciargli troppo spazio sulle riforme, non perché non si renda conto che il Paese ne ha bisogno, ma perché non vorrà che i meriti siano di Renzi. La sinistra del PD cercherà di sfinirlo per fargli pagare la rottamazione dei vecchi leader ( e forse la propria). E poi c’è il terzo Stato, quello forse più infido: i sindacati. Matteo Renzi ha già fatto capire di voler uscire dalla palude in cui i sindacati hanno impantanato il Paese in questi ultimi anni e di voler riformare totalmente e semplificare le leggi sul lavoro. Negli anni passati su questo scoglio si sono arenati tutti i Governi, di destra o di sinistra.
Quello di cui credo abbia bisogno Matteo Renzi per vincere questa difficilissima sfida è essere semplicemente se stesso, trasparente come lo è stato fino ad oggi, rapido e fulmineo nel fare le cose. Deve riuscire a non farsi imbrigliare nelle trame della vecchia politica politicante. Vuole incontrare Berlusconi? Faccia come ha fatto l’altra volta, alla luce del sole e non come avveniva fino a ieri in un sottopassaggio di Palazzo Chigi. La squadra di Governo deve essere formidabile perché il Paese di questo ha bisogno. Basta con le figure mediocri. E poi occorre mettere gli italiani davanti a ogni cosa. Poi si penserà a tutto il resto.
Se Renzi non uscirà da questi binari forse ce la potrebbe fare e di sicuro avrà la gente con lui, a prescindere dalla fede politica.
Non ho volontariamente nominato il M5S perché mi sembra francamente del tutto fuori da qualsiasi realtà o possibilità di incidere minimamente. L’Italia adesso ha bisogno di una politica costruttiva e non sfascista. Lasciamo a Grillo la possibilità di arricchirsi con il suo blog pieno di insulti, di fare quello che ha fatto fino ad ora, ma cerchiamo di non dargli una importanza che non ha. La gente non è stupida, capirà.
Provaci Renzi, provaci a far uscire l’Italia dalla palude, a ridarle un po’ di dignità e a far vedere che una buona politica non ideologizzata è la cura e non il male.
Bianca B.
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