Cosa vuol dire Islam moderato? Questa è la prima domanda che ci dobbiamo porre specie quando sono gli stessi musulmani a volersi inquadrare in quel termine così controverso, o meglio, specie quando i musulmani si dividono per stabilire chi e cosa può essere inquadrato in quel termine.

Ieri la Muslim World League ha annunciato per lunedì prossimo una conferenza internazionale sull’Islam moderato patrocinata da Re Salman dell’Arabia Saudita.

Già il fatto che il re saudita patrocini una conferenza che parli di Islam moderato e di dialogo interreligioso lascia leggermente perplessi. L’Arabia Saudita non può certo essere annoverata tra quei Paesi dove viene praticato un Islam tollerante, se per “moderato” si intende tollerante.

Ma è andando a vedere tra le righe dell’annuncio di questa “conferenza” che si scopre come in realtà sia tutta una sorta di presa in giro.

Prima di tutto a organizzare l’evento è Mohammed bin Abdul-Karim Al-Issa, cioè quel religioso a capo della Lega mondiale musulmana autodefinitosi “moderato” che negli ultimi mesi ha fatto il giro del mondo per promuovere il cosiddetto “nuovo corso islamico” inaugurato dal principe saudita Mohammed bin Salman.

Secondo quanto va dicendo il noto religioso saudita, il mondo islamico deve cambiare registro (e qui siamo tutti d’accordo), deve cioè modernizzarsi e aprire canali di dialogo con le altre religioni, deve riconoscere che Israele non è il nemico dell’Islam, deve aprire al concetto di parità di genere seguendo le proposte di apertura verso i Diritti delle donne già avanzate dal Principe saudita. Insomma deve evolvere.

Sarebbe tutto molto bello se non fosse che nella realtà quello a cui punta veramente la Lega mondiale musulmana non è tanto la modernizzazione dell’Islam, quanto piuttosto punta a mettere nell’angolo l’arcinemico che ha all’interno dello stesso mondo islamico, la Fratellanza Musulmana che secondo l’occidente rappresenta l’Islam politico e quindi l’Islam moderato.

Islam diviso in tre blocchi

Fino ad oggi si è sempre pensato che il mondo islamico fosse diviso in due blocchi: quello sunnita e quello sciita. Nella realtà i blocchi sono tre perché all’interno dell’Islam sunnita vi è una divisione ancora più feroce di quella che c’è tra sunniti e sciiti, quella tra la Fratellanza Musulmana e la Lega mondiale musulmana (Muslim World League) che si contendono appunto la definizione di “Islam moderato” e che vorrebbero presentarsi all’occidente come interlocutori affidabili per un dialogo interreligioso che porti a diminuire le distanze tra l’Islam e le altre religioni, in special modo con quella cristiana ed ebraica.

Il problema è passare dalla teoria alla pratica. Prima di tutto dobbiamo guardare chi sono i tre principali leader delle rispettive correnti:

  • Arabia Saudita leader della Muslim World League
  • Turchia leader della Fratellanza Musulmana
  • Iran leader del mondo sciita

Capite che è un po’ difficile credere che queste tre potenze islamiche possano in qualche modo promuovere una forma di Islam moderato.

Iran e Arabia Saudita sono i due regimi islamici in assoluto più repressivi. Dal canto suo la Turchia nel volgere di poco tempo, sotto la guida di Erdogan, è passata dall’essere l’esempio di un paese laico a maggioranza musulmana ad essere a tutti gli effetti un regime islamico.

Tutti e tre i regimi sostengono diversi gruppi terroristici a loro collegati tra i quali troviamo Al Qaeda, ISIS ed Hezbollah solo per citare i tre più importanti.

Tutti e tre i regimi spendono cifre importanti per promuovere la loro versione dell’Islam e per fare proselitismo spinto.

Tutti e tre i regimi hanno come obiettivo la nascita di un grande califfato globale, anche se lo chiamano in maniera diversa.

Tutti e tre i regimi (un po’ meno la Turchia) applicano alla lettera la Sharia, cioè la legge islamica.

Ora, capite che è difficile accostare il termine “moderato” a Iran, Arabia Saudita e Turchia. Capite che è ancora più difficile accostare il termine “Sharia” a “Islam moderato” perché non c’è niente di moderato nella legge islamica. E siccome l’unica cosa che non è in discussione in nessuna delle tre correnti islamiche è proprio la Sharia, qualcuno mi dovrebbe spiegare il senso del termine “Islam moderato” che questi signori vorrebbero fare proprio.

La triste realtà è che non può esserci un Islam moderato che però riconosca la Sharia come unica fonte politica e religiosa. E’ un ossimoro vivente.

Possono indire mille conferenze diverse, possono fare mille volte il giro del mondo per promuovere il dialogo interreligioso, possono cercare di far credere di voler “modernizzare” il mondo musulmano mille e mille volte, fino a quando il loro faro sarà la Sharia sarà tutto una immensa presa in giro.