Il Premier italiano, Matteo Renzi, si recherà in Iran la prossima settimana per un viaggio di due giorni. Lo ha annunciato ieri Palazzo Chigi con uno scarno comunicato diffuso in rete. La visita di Renzi in Iran segue di poco quella del Presidente iraniano, Hassan Rouhani in Italia e dovrebbe essere volta a finalizzare gli accorsi raggiunti a Roma per un valore totale di 17 miliardi di Euro.
Matteo Renzi è il primo premier occidentale a recarsi in Iran dopo che il suicida accordo sul nucleare iraniano ha sollevato le sanzioni nei confronti di Teheran.
L’annuncio della visita di Renzi in Iran arriva proprio mentre il regime di Teheran annuncia di aver inviato altri uomini in Siria (loro li chiamano “consulenti”) e mentre il Grande Ayatollah, Ali Khamenei, annuncia che l’Iran proseguirà con i propri test balistici senza curarsi delle reazioni internazionali sulla violazione della risoluzione n° 2231 che pure quei test violano.
Pur comprendendo il valore che hanno per l’Italia i 17 miliardi di Euro di contratti con l’Iran, ci appare davvero inopportuno che il Premier italiano si rechi in visita in Iran per fare affari senza chiedere conto al regime di Teheran delle sue continue minacce alla democrazia israeliana, delle violazioni dei Diritti Umani in Iran, della sua politica aggressiva in Medio Oriente e neppure del suo programma missilistico volto sempre più chiaramente a produrre vettori in grado di portare testate atomiche e chimiche a migliaia di Km.
E ci pare anche inopportuno il compiacente silenzio delle opposizioni e in particolare del M5S e della estrema sinistra italiana sempre pronti a condannare gli “affari con le lobby del petrolio” ma taciti sugli affari con gli assassini iraniani. Evidentemente il fatto che l’Iran sia il nemico giurato di Israele e che dichiari apertamente di volere la sua distruzione non solo non è una discriminate per grillini e sinistra estrema , ma è un punto di merito da premiare con lauti contratti commerciali. E questo “doppio standard” emerge prepotente nel raffronto tra il comportamento tenuto dalla sinistra e dai grillini nei confronti dell’Egitto rispetto a quello tenuto nei confronti degli ayatollah iraniani.
Redazione