Da oggi gli Stati Uniti hanno riattivato le sanzioni contro l’Iran, tra le quali spiccano quelle verso i prodotti petroliferi, cioè la fonte di maggior introito per il regime di Teheran.
Trump avrebbe voluto riportare la situazione delle sanzioni all’Iran al livello precedente all’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA), ma non crediamo che ciò sia possibile. Prima di tutto perché l’Unione Europea, la Russia, la Cina e le Nazioni Unite non sono uscite da quell’accordo e quindi non applicano le sanzioni applicate da Washington. Poi perché le sanzioni ante-accordo avevano messo seriamente in crisi il regime iraniano soprattutto per l’impossibilità del regime di reperire valuta forte il che bloccava totalmente l’economia iraniana, un problema che ora, soprattutto grazie all’Europa, non avrà.
Ora, non si sta dicendo che le nuove sanzioni americane non avranno un importante impatto sull’economia iraniana, anzi, già i primi risultati si vedono, ma non saranno gli stessi visti prima della firma del JCPOA e questo grazie al sistema studiato dalla UE per aggirare le sanzioni USA.
Quindi, ci si tolga dalla testa l’idea che l’Iran torni alla situazione antecedente la firma dell’accordo sul nucleare. Avrà più difficoltà, ma queste difficoltà non piegheranno il regime.
Hassan Rouhani: «l’Iran è in stato di guerra» e i pasdaran danno il via a due esercitazioni militari
Parlando delle sanzioni americane il Presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha detto che l’Iran è in stato di guerra, per il momento una guerra economica, ma pur sempre una guerra. «Stiamo affrontando un nemico prepotente» ha detto Rouhani alla TV di Stato iraniana, «ma dobbiamo tenere duro e resistere per vincere» ha concluso il Presidente iraniano.
Intanto i Guardiani della Rivoluzione islamica (i pasdaran) hanno dato il via oggi a due distinte esercitazioni militari. La TV di Stato questa mattina trasmetteva continuamente immagini delle esercitazioni in corso nel nord del Paese dove si potevano vedere sistemi di difesa antiaerea e antimissile, sistemi offensivi formati da diversi tipi di missile terra-aria e terra-terra. Poi immagini di barchini offensivi nel Golfo Persico. E’ chiaramente una prova di forza che arriva proprio in concomitanza del ripristino della sanzioni da parte degli USA, una prova di forza che vorrebbe dimostrare al popolo iraniano che il regime non si arrende e che, anzi, è ancora più pericoloso.