Se minaccerai ancora gli Stati Uniti pagherai conseguenze gravissime, come non ne hai mai pagate. E’ questo il succo del Twitt postato questa mattina dal presidente americano, Donald Trump, rivolto al suo omologo iraniano, Hassan Rouhani, dopo che ieri lo stesso Rouhani aveva minacciato gli Stati Uniti.

«L’americano deve capire bene che la pace con l’Iran è la madre di ogni pace e che la guerra con l’Iran è la madre di tutte le guerre» aveva detto ieri Rouhani riferendosi a quelli che il regime iraniano sostiene essere “gli sforzi americani per minare la stabilità dell’Iran” con particolare riferimento agli appelli lanciati dagli americani al popolo iraniano affinché si ribelli al regime degli Ayatollah. «Non sei nella posizione di incitare la nazione iraniana contro la sicurezza e gli interessi dell’Iran» aveva detto ancora Rouhani avvertendo Trump che era pericoloso «giocare con la coda del leone».

Ieri sera il Segretario di Stato Americano, Mike Pompeo, aveva paragonato il regime iraniano a un clan mafioso accusando il leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei, di detenere un fondo pari a 95 miliardi di dollari mentre il suo popolo vive in povertà. Questa mattina il Twitt ferocissimo di Trump rivolto al Presidente iraniano nel quale il Presidente americano avverte quello iraniano di non minacciare MAI E POI MAI GLI STATI UNITI o ne avrebbe pagato le conseguenze come non ne ha mai pagate.

Israele colpisce nuovamente fabbrica di armi chimiche in Siria

Intanto sul terreno le scaramucce verbali si trasformano in guerra reale. Secondo i media siriani ieri l’aviazione israeliana avrebbe colpito nuovamente un centro di ricerca dove si sospetta che il regime siriano produca armi chimiche. Il centro, già bombardato lo scorso settembre, si trova nella città di Misyaf, nella provincia di Hama. Gli aerei con la Stella di David sarebbero passati per lo spazio aereo libanese per giungere sull’obiettivo. Israele non ha tuttavia confermano né smentito l’attacco aereo.