Si consolida l’asse Iran – Turchia per guidare il mondo islamico contro USA e Israele

14 Dicembre 2017

Iran e Turchia si sono alleate per combattere il “terrorismo” e per unire tutto il mondo islamico sotto questa bandiera.

Secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa iraniane il presidente iraniano, Hassan Rouhani, e quello turco, Recep Tayyip Erdogan, si sono incontrati a margine della riunione straordinaria della Organizzazione per la Cooperazione Islamica (IOC) tenutasi ieri a Istanbul, in Turchia. Dalla riunione tra i due rais islamici è emerso che Iran e Turchia si sono accordati per implementare la collaborazione militare contro il terrorismo, una notizia che non avrebbe nulla di strano se non fosse che sia in Iran che in Turchia la parola “terrorismo” ha un significato diverso rispetto a quello che gli viene dato nel resto del mondo. Per loro combattere il terrorismo significa combattere prima di tutto Israele e poi tutti coloro che si oppongono ai due regimi islamici.

«Le trame degli americani e dei sionisti contro il mondo islamico continuano in vari modi» ha detto il Presidente iraniano in un comunicato, aggiungendo che «fortunatamente, tutti i musulmani di tutto il mondo hanno mostrato i loro sentimenti in difesa della sacra terra della Palestina e si sono schierati contro la cospirazione anti-islamica». Poi parlando della cooperazione militare tra Iran e Turchia ha detto che «Teheran e Ankara condividono opinioni comuni sulla lotta al terrorismo nella regione» il che fa tornare la mente alle parole di Erdogan che ha definito Israele uno “Stato terrorista” da contrastare con ogni mezzo.

Erdogan dal canto suo ha elogiato la «fattiva collaborazione tra Teheran e Ankara su argomenti di comune interesse» tra i quali la questione palestinese e la lotta alla “prepotenza americana” che vuole imporre al mondo islamico le proprie scelte.

Tornando proprio sulla decisione del Presidente Trump in merito a Gerusalemme, il presidente iraniano ha detto che «con ogni mezzo possibile, dovremmo unire le forze per impedire l’applicazione di un atto americano così poco intelligente, ma dovremmo anche indagare su quali elementi e ragioni incoraggiarono il presidente degli Stati Uniti a prendere una decisione così sgarbata e sacrilega». Poi con una chiara allusione all’Arabia Saudita ha detto di ritenere che «a parte ogni altra ragione, gli sforzi di alcuni paesi per stabilire relazioni e persino la consultazione e il coordinamento con il regime sionista abbiano incitato a tale decisione» per poi finire affermando che «invece di contrastare le minacce dei sionisti, alcuni paesi della nostra regione sono allineati con gli Stati Uniti e i sionisti per prescrivere il destino della Palestina. Se tali prescrizioni avranno successo i sionisti domineranno in modo permanente i palestinesi».

Parole, quelle di Rouhani, che trovano completamente d’accordo Erdogan che nel ribadire i molti interessi in comune che legano Teheran ad Ankara annuncia il potenziamento della collaborazione militare con l’Iran contro la «prepotenza sionista e americana». Possibile che nessuno si chieda che diavolo ci faccia ancora la Turchia nella NATO?

Sarah G. Frankl

Vive nel sud di Israele. Responsabile della redazione e delle pubblicazioni Breaking News. Cura i social di Rights Reporter. Esperta del settore informatico. Hacker Etica

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