Iraniani in Siria ma a 100 Km dal confine con Israele. E questa la proposta russa portata ieri in Israele dal potentissimo Ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov. Il Primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha gentilmente ma fermamente respinto la proposta russa.
«Non permetteremo agli iraniani di stabilirsi a 100 Km dal confine con Israele» ha detto Netanyahu a Lavrov che guidava una nutrita delegazione russa di cui facevano parte anche alcuni alti ufficiali dell’esercito.
La proposta russa si basa su una cosiddetta “zona cuscinetto” di 100 Km entro la quale si impegnerebbero a non fare entrare militari o miliziani iraniani o legati direttamente al regime di Teheran. Gli israeliani dal canto loro fanno notare giustamente che anche un’arma a corta gittata supera facilmente quella distanza e che sia gli iraniani che le milizie legate a Teheran (Hezbollah, per esempio) dispongono di armi di gittata decisamente superiore ai 100 Km della zona cuscinetto e che quindi la proposta russa non è accettabile.
Precedentemente la Russia aveva offerto a Israele la formazione di una zona cuscinetto ancora più ristretta, pari a 80 Km, ma dopo il rifiuto di Gerusalemme ora avanza questa proposta che nei fatti cambia poco o nulla.
Al colloquio di ieri, durato oltre due ore, hanno partecipato da un lato il Primo Ministro israeliano e uno staff formato da esperti militari e da rappresentanti della intelligence, dall’altro oltre a Lavrov c’era il comandante delle forze armate russe, il Generale Valery Gerasimov e uno staff composta da diversi esperti.
La richiesta israeliana è semplicissima: nessun militare iraniano e nessuna milizia legata a Teheran deve rimanere in Siria. Purtroppo però i russi non possono “espellere” gli iraniani dalla Siria – che poi è quello che si diceva qualche giorno fa – e per questo stanno cercando una soluzione “diplomatica” che rassicuri Israele.
Ma Israele non si limita solo a chiedere che tutti gli iraniani escano dalla Siria. Chiede lo smantellamento di tutte le armi a lungo e medio raggio presenti in Siria, la chiusura dei valichi di frontiera tra la Siria e il Libano da dove le armi provenienti dall’Iran arrivano a Hezbollah, e per lo stesso motivo chiede anche la chiusura dei valichi tra l’Iraq e la Siria.
Lavrov dal canto suo ha detto a Netanyahu che «non è realistico chiedere agli iraniani di lasciare completamente la Siria» e che al massimo Israele può ottenere che stiano lontani dai confini con lo Stato Ebraico.
E’ una partita molto complessa che naturalmente non si è chiusa con la riunione di ieri. Questa mattina Netanyahu ha annunciato una riunione straordinaria del Governo per discutere della situazione in Siria e delle proposte russe e non ha escluso un nuovo incontro con Putin a Mosca.
Nel frattempo Israele si riserva il diritto di colpire tutti gli obiettivi in Siria che ritiene pericolosi per la propria sicurezza.