Il report di Radio Shabelle non lascia adito a dubbi. Con un servizio trasmesso direttamente dal confine keniano il reporter di Shabelle Media Network descrive una scena quasi apocalittica. Centinaia di migliaia di profughi somali in fuga dalla guerra, dalla siccità e dalla carestia, si stanno ammassando lungo il confine con il Kenya senza che nessuno fornisca loro un minimo di assistenza.
Secondo il report i profughi, per buona parte proveniente dai campi profughi del sud della Somalia, si starebbero ammassando intorno alla città di confine di Dhobley. Sono senza acqua, senza cibo e senza alcuna assistenza sanitaria. Le poche Ong presenti non riescono a far fronte alle centinaia di migliaia di richieste di aiuto e le agenzia dell’Onu sembrano latitare. Secondo Radio Shabelle la situazione è veramente drammatica. La maggior parte dei profughi sono vecchi, donne e bambini.
Proseguono intanto i combattimenti tra l’esercito keniota, l’esercito etiope e le milizie degli al-Sahaabab legate ad Al Qaeda. Dopo i primi successi ottenuti dagli eserciti del Kenya e dell’Etiopia ora la situazione sembra essersi stabilizzata con i due contendenti che mantengono le rispettive posizioni.
Nel frattempo, a parte le parole, Onu e Comunità Internazionale non stanno facendo niente per la Somalia e milioni id persone sono letteralmente abbandonate a se stesse. Il Kenya e l’Etiopia hanno chiesto aiuti umanitari immediati sia all’Onu che all’Unione Africana per aiutare i profughi, ma anche in questo caso il ritardo è lampante e non più giustificabile. E’ ora che oltre a chiedere soldi per l’emergenza umanitaria nel Corno d’Africa, l’Onu metta a disposizione le sue risorse che ormai dovrebbero ammontare a centinaia di milioni di dollari.