Medio Oriente (Rights Reporter) – Se qualcuno si era illuso che l’Arabia Saudita cambiasse la sua politica nei confronti dell’Iran a favore di una politica “più aperta” verso Israele e l’occidente forse si dovrà ricredere.

Questa mattina il Ministro degli Esteri iraniano, Bahram Qassemi, ha confermato le indiscrezioni di stampa diffuse ieri dal quotidiano del Kuwait Al Jarida secondo il quale subito dopo le feste musulmane di Eid al-Adha una delegazione saudita di alto livello si recherà a Teheran, ufficialmente per controllare lo stato degli edifici diplomatici sauditi ormai vuoti da due anni, ufficiosamente per riallacciare le relazioni tra Riyad e Teheran.

Dal regno saudita non filtrano tante notizie su questa “missione diplomatica” in Iran. Si sa solo che il viaggio era già previsto un paio di mesi fa ma che poi è saltato a causa di non ben specificati “intoppi diplomatici”, intoppi che ora dopo una lunga mediazione sarebbero stati risolti.

Arabia Saudita e Iran stanno combattendo una durissima guerra per procura in Yemen, sono i due Paesi rappresentanti delle due maggiori correnti islamiche da secoli in lotta tra di loro, quella sciita (l’Iran) e quella sunnita (l’Arabia) e di recente sembravano in rotta di collisione più del solito. Ventilando la “minaccia iraniana” l’Arabia Saudita ha ottenuto dagli Stati Uniti un colossale aiuto militare che prevede la fornitura di armi per un valore di 100 miliardi di dollari. Ed era proprio sulla ostilità tra sauditi e iraniani che il Presidente Trump aveva basato la sua opera di convincimento nei confronti dei tanti scettici – tra i quali Israele – su una fornitura di armi così imponente all’Arabia Saudita. Ora questa “strana novità” potrebbe rivitalizzare i critici di quell’accordo.

Se Iran e Arabia Saudita dovessero riallacciare i rapporti diplomatici salterebbero come birilli anche i piani americani e israeliani mirati a contenere l’espansionismo iraniano in Medio Oriente, piani dei quali proprio l’Arabia Saudita era componente fondamentale. Della serie, vatti a fidare degli arabi.