Sebbene le contestazioni mosse al Primo Ministro Benjamin Netanyahu non siano campate in aria, sebbene il Governo avrebbe potuto senza dubbio fare qualcosa di più per liberare gli ostaggi, quello che sta accadendo in Israele è esattamente quello che voleva Yahya Sinwar quando ha ordinato di giustiziare i sei ostaggi ritrovati morti dall’IDF.
Il capo terrorista dall’inizio della guerra ha indovinato ogni mossa mediatica riuscendo persino a trasformare degli spietati assassini in vittime innocenti. Questo grazie ai tantissimi megafoni anti-israeliani che non hanno perso occasione per diffondere le veline di Hamas e le tante bugie sul conflitto.
Ieri abbiamo avuto centinaia di conferme eclatanti di questo “aiuto al terrorismo” quando la vasta platea anti-israeliana sui social ha usato la tragedia dei sei ostaggi assassinati da Hamas per capovolgere totalmente la verità.
Uno dei casi più eclatanti, quello messo in piedi ad arte da Tiziana Ferrario che è riuscita in un Twitt a sciacallare sui morti per poi riversare tutta la responsabilità su Netanyahu facendo appena un cenno ad Hamas. Non sazia di tanto odio ha persino chiesto la fine delle operazioni in Cisgiordania, chiaramente senza sapere né il perché né gli obiettivi di quella operazione (per chi su quella operazione si volesse documentare meglio).
Ora, non sto dicendo che sono contenta di questo governo, tutt’altro, non sto dicendo che Benjamin Netanyahu non abbia severe responsabilità sia su quanto successo il 7 ottobre, figlio di una scelta politica suicida, che sullo sviluppo della guerra (tra i tanti errori, perché il corridoio Filadelfia non è stato occupato da subito?), sto però dicendo che quello che stiamo vedendo oggi in Israele è esattamente quello che voleva Hamas.
Comprendo il dolore dei genitori dei ragazzi assassinati come comprendo quello dei parenti di coloro che sono ancora in mano di Hamas, ma questo loro comportamento non può che portare ad un ulteriore irrigidimento delle posizioni di Netanyahu, perché cedere alle legittime richieste dei genitori dei rapiti significa cedere ad Hamas.
Lo sa benissimo Yahya Sinwar che infatti gioca cinicamente sui sentimenti dei parenti dei rapiti e sulle vite dei pochi che ancora saranno in vita, aiutato in questo dai tanti megafoni anti-israeliani sempre pronti ad aiutare la causa dei terroristi.
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