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Rights Reporter > Report e analisi > Sveglia America: la lobby islamica (ri)entra al Congresso
Report e analisi

Sveglia America: la lobby islamica (ri)entra al Congresso

By redazione Published 10 Agosto 2015
3 Min Read
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L’Amministrazione americana continua a stupire (in negativo) e ne combina un’altra delle sue a favore del terrorismo islamico. Dopo che ieri abbiamo rivelato come Obama favorisca in maniera spudorata il terrorismo palestinese, oggi la notizia è che la potentissima lobby islamica che attraverso falsi organismi caritatevoli sostiene il terrorismo islamico entra al Congresso USA direttamente dalla porta principale.

Negli Stati Uniti le lobby sono regolamentate da leggi precise e fare lobbying è perfettamente legale a condizione però che le attività oltre a non essere illegali non nuocciano alla sicurezza nazionale. Evidentemente per la lobby islamica queste regole non valgono.

Nei giorni scorsi il Gruppo Belew, da sempre schierato a difesa delle organizzazioni islamiche accusate di sostenere il terrorismo, ha iniziato a fare fortissime pressioni affinché il Congresso USA autorizzi la registrazione della Sheikh Eid Bin Mohammed al-Thani Charitable Foundation, una fondazione “caritatevole” che fa capo all’Emiro del Qatar e che Israele accusa di aver finanziato i terroristi di Hamas attraverso finti progetti di sviluppo e direttamente attraverso banche del Qatar. Il gruppo Belew, guidato da Wendell Belew, amico personale di Obama e della First Lady, non è nuovo a queste cose. Già in passato ha rappresentato la Al-Haramain Islamic Foundation (AHIF), una fondazione “caritatevole” saudita accusata di aver finanziato Al Qaeda e di aver sostenuto finanziariamente l’operazione che ha portato agli attacchi contro l’ambasciata americana in Kenya. Ma nonostante questo è sempre rimasto nello stretto entourage del Presidente Obama condizionandone pesantemente le scelte.

Ma il fenomeno dei gruppi terroristici islamici che attraverso finti enti caritatevoli entrano al Congresso USA per fare lobbying non è nuovo e nemmeno raro sotto l’Amministrazione Obama. Il Gruppo Raben, per esempio, ha lavorato per la Islamic Relief Worldwide un ente “caritatevole” islamico che è stato collegato alla fornitura di aiuti finanziari ad Hamas. La Brown Lloyd James ha rappresentato Muammar Gheddafi, così come Ama Assad, la moglie del presidente siriano Bashar Assad. E non è un caso che anche tutti questi gruppi di lobbying siano molto vicini a Obama.

Si ha l’impressione che con l’approssimarsi della fine del suo mandato il Presidente Obama cerchi di piazzare all’interno del Congresso USA alcuni enti “caritatevoli” islamici per rafforzare la già potentissima lobby islamica, una lobby di cui si parla molto poco nonostante la fortissima influenza che ha avuto nelle scelte di Obama. Si nomina sempre la “lobby ebraica” definendola come “influente” ma, almeno per quanto riguarda questa Amministrazione, nulla è stato più influente della lobby islamica nell’influire sulle scelte di Obama, una influenza che adesso si cerca di aumentare notevolmente con l’ingresso al Congresso di una organizzazione potentissima qual’è la Sheikh Eid Bin Mohammed al-Thani Charitable Foundation. Sveglia America.

Articolo scritto da Adrian Niscemi e Paola P.

TAGGED: congresso usa, lobby islamica, obama, terrorismo

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