Evidentemente 1.800 morti (secondo fonti palestinesi) non bastano a risollevare le sorti di Hamas, ce ne vogliono di più. Così questa mattina i terroristi allo scadere della tregua umanitaria di 72 ore hanno ripreso il lancio di missili verso Israele con la ferma volontà di provocare la reazione israeliana.
Possiamo dire che l’operazione Margine Protettivo è entrata nella sua seconda fase. Quasi terminata con successo la fase di distruzione dei tunnel, Israele ha riposizionato le sue truppe ma lo ha fatto all’interno della Striscia di Gaza. In sostanza ha creato quella che si può definire una zona di sicurezza, un cuscinetto largo da due a tre Km e lungo 65 che va da Beit Hanoun a Khan Younis.
Dopo che Israele aveva accettato la proposta avanzata dalle Nazioni Unite di prorogare di 24 ore la tregua umanitaria, i terroristi di Hamas incuranti delle sofferenze a cui sono sottoposti gli abitanti di Gaza a causa loro, hanno ripreso con un massiccio lancio di missili sul sud di Israele.
Nonostante l’entrata in vigore delle tregua umanitaria concordata ieri e a parole accettata anche da Hamas, su Israele sono continuati a piovere missili anche dopo l’entrata in vigore della tregua. Missili sono stati intercettati sopra Be’er Sheva e altre città israeliane ben dopo l’entrata in vigore della tregua.