Timori in Israele per le possibili ultime mosse di Obama

13 Novembre 2016

Giovedì scorso il sito Politico.com riportava di un ammonimento dello staff di Donad Trump al Presidente uscente, Barack Obama, affinché non facesse «grandi mosse in materia di politica estera che non siano in linea con le politiche del Presidente eletto». Il timore è che negli ultimi due mesi del suo mandato Obama possa fare qualche mossa pro-palestinese al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, magari evitando di mettere il veto su una risoluzione franco-palestinese che punta a costringere Israele ad accettare di partecipare a una conferenza di pace a Parigi organizzata proprio dai francesi e che, come già detto in passato, appare più come una farsa a favore palestinese che una vera conferenza di pace.

Teoricamente la transizione tra Obama e Trump dovrebbe avvenire senza che il Presidente uscente implementi atti volti a legare le mani del Presidente entrante, ma in pratica Obama potrebbe evitare di porre il veto americano al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, magari semplicemente astenendosi, sia sulla risoluzione franco-palestinese in merito alla conferenza di pace a Parigi che su altre iniziative che Abu Mazen sta sicuramente preparando prima dell’inizio della presidenza Trump. Se ciò avvenisse sarebbe un atto di una gravità inaudita e che, essendo implementato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, legherebbe veramente le mani a Trump. «Il Presidente uscente e la sua squadra non dovrebbero andare alla ricerca di nuove avventure attraverso politiche che chiaramente non corrispondono alle posizioni di Donald Trump» hanno detto a Politico.com gli uomini della squadra del Presidente eletto.

Le voci in merito al fatto che il Presidente Obama prima di lasciare la Casa Bianca potesse fare qualcosa di “storico” per spingere sulla questione israelo-palestiense si rincorrono da tempo, tanto che Netanyahu domenica scorsa, cioè due giorni prima delle elezioni americane, aveva lanciato un appello al nuovo Presidente americano, qualunque dei due fosse stato, affinché continuasse nel suo appoggio a Israele anche in seno alle Nazioni Unite. Paradossalmente se avesse vinto la Clinton con molta probabilità Obama non avrebbe mosso un dito, invece con l’inaspettata vittoria di Donald Trump la possibilità che Obama faccia un ultimo “dispetto” a Israele e a Netanyahu viene percepita come “molto probabile” nonostante la messa in guardia dello staff del Presidente eletto.

Scritto da Adrian Niscemi

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