Tutti contro Trump sul riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele

by 4 Dicembre 2017

Si avvicina il momento in cui il Presidente americano, Donald Trump, potrebbe annunciare il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele e si moltiplicano i dubbi soprattutto sul momento scelto per questo annuncio.

La Lega Araba ha fatto sentire ieri sera la propria voce attraverso le parole di Ahmed Abul Gheit, capo della Lega Araba, il quale parlando con i giornalisti al Cairo ha detto che «è un peccato che il Presidente Trump porti avanti questa idea senza alcun riguardo per i pericoli che comporta per la stabilità del Medio Oriente». Da notare che il capo della Lega Araba pesa attentamente le parole e non parla della possibile decisione di Trump come di una “eresia” ma come una decisione presa nel momento sbagliato. «Non c’è niente che giustifica questa decisione in questo momento» ha detto Gheit «non servirà alla pace e alla stabilità ma al contrario nutrirà il fanatismo e la violenza» ha poi concluso il capo della Lega Araba.

E che la possibile decisione di Trump serva ad alimentare il fanatismo e la violenza lo dimostrano le parole di Hamas che chiama i palestinesi alla terza intifada e quelle di Abu Mazen che parla di «fine delle possibilità di pace», anche se questa non è proprio una novità.

Ma non sono solo gli arabi a nutrire dubbi sulla tempistica della decisione del Presidente Trump, anche in Israele persino dalla destra arrivano dubbi sui tempi scelti dal Presidente americano per annunciare una decisione attesa da tanto tempo ma che, in un momento come questo, appare francamente inopportuna.

Decisa invece nel suo sostegno ad una eventuale decisione in tal senso da parte di Trump appare il Ministro della Giustizia israeliano, Ayelet Shaked, che parlando da un evento a New York ha detto al Presidente americano di andare avanti senza ascoltare nessuno: «fallo e basta» ha detto la Shaked.

Perché tanti dubbi?

Perché in tanti, anche in Israele, sollevano dubbi non sulla sostanza ma sulla tempistica di tale decisione? Perché in un momento delicato come questo per il Medio Oriente, un momento in cui il pericolo iraniano cresce ogni giorno, si stava assistendo ad un insperato quanto sorprendente avvicinamento degli arabi a Israele con il conseguente alleggerimento del sostegno alle posizioni palestinesi, un avvicinamento che però verrebbe bruscamente interrotto se il Presidente Trump dovesse annunciare il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele. Alla fine gli svantaggi per Israele sarebbero molto superiori dei vantaggi, almeno in questo momento.

Sarah G. Frankl

Vive nel sud di Israele. Responsabile della redazione e delle pubblicazioni Breaking News. Cura i social di Rights Reporter. Esperta del settore informatico. Hacker Etica

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