Venezuela: il tempo dei terzomondisti con il sedere degli altri

by 28 Gennaio 2019

Confesso che fatico parecchio a capire chi come Alessandro Di Battista, Manlio Di Stefano e altri sul Venezuela prendono le difese del regime di Maduro. Gente che si professa democratica e che sostiene lo sviluppo del terzo mondo, il che è un ossimoro se accostato alle politiche chaviste.

Mi è difficile capire come si possa sostenere un dittatore come Maduro pur vedendo con estrema chiarezza i danni fatti al popolo venezuelano. E’ come se questa gente gioisse di fronte a tanta miseria, come se ritenesse giusto che il popolo di uno dei paesi potenzialmente più ricchi del mondo debba soffrire la fame, la mancanza di medicine, la miseria più assoluta.

Eppure il risultato delle politiche di Ugo Chavez prima e di Nicolas Maduro poi, sono davanti agli occhi di tutti. Nemmeno un complotto degli Stati Uniti, come vanno blaterando questi signori, avrebbe fatto così tanti danni.

L’unica cosa che posso immaginare è che questi signori siano così amanti delle dittature e dell’autoritarismo da vedere la caduta di questi regimi come una cosa nefasta.

Certo che è facile fare il terzomondista in vacanza per sei mesi, facile fare il terzomondista spendendo in un mese quello che questi poveretti non riescono a guadagnare in un anno grazie alle politiche cosiddette “socialiste”. Che poi non è vero che le politiche socialiste non funzionano. Nei kibbutz israeliani hanno funzionato perfettamente.

Il problema del Venezuela non è la politica socialista ma la politica chavista che solo a parole si rifà al socialismo, ma nella pratica è intrisa di corruzione, di accordi con la malavita organizzata, addirittura con gruppi terroristici internazionali a discapito del bene del “popolo”. Già, popolo, una parola tanto cara a questi terzomondisti da strapazzo, una parola abusata quando è proprio il popolo a fare le spese di certe politiche.

tareck el aissami
Tareck El Aissami, ex vice-presidente del Venezuela e importante membro di Hezbollah

Che poi ci sarebbe da capire dov’erano questi terzomondisti con il culo degli altri quando Nicolas Maduro nominava alla vice-presidenza del Venezuela una dei più importanti membri di Hezbollah, quel Tareck Zaidan El Aissami Maddah (per gli amici Tareck El Aissami), oggi Ministro delle industrie e della produzione nazionale dopo essere stato, tra le altre cose, anche Ministro dell’interno.

E cosa dire di colui che ha guidato la Costituente venezuelana fino a poco tempo fa, Diosdado Cabello, vicinissimo prima a Chavez e ora a Maduro, che secondo la DEA americana è il capo del potentissimo cartello di narcotrafficanti internazionali “Cartel de los Soles” una organizzazione criminale che vede tra le sue fila anche importanti generali venezuelani?

Ma il problema è l’America, il problema è il complotto occidentale contro il Venezuela, non questi personaggi, non Maduro con le sue politiche.

E’ un terzomondismo strano quello che adora le dittature che affamano i popoli, che ama i regimi che praticano il sottosviluppo in luogo dello sviluppo, quel terzomondismo che chiama golpisti chi protesta pacificamente e senza armi, anche a costo della propria vita.

Nel nome di cosa questa gente sostiene Nicolas Maduro? Nel nome della democrazia? Ma figuriamoci. Nel nome del potere al popolo? Ma per favore. Forse nel nome dello sviluppo? Ma se da quando ha preso il potere Ugo Chavez e poi Maduro lo sviluppo del Venezuela è letteralmente crollato.

Dovrebbero difendere i venezuelani che stanchi di anni e anni di miseria e di sopraffazione si stanno ribellando, non quel mafioso di Maduro. Se vogliono fare i terzomondisti almeno lo facciano seriamente, non con il culo degli altri.

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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