Ammetto che fatico non poco a capire la posizione assunta dall’Italia sulla nemmeno troppo complessa situazione del Venezuela. Perché le cose in Venezuela sono chiarissime a chiunque abbia un minimo di passione democratica.
Da un lato c’è un dittatore come Maduro che di democratico non ha nulla, un uomo che ha letteralmente affamato il suo popolo costringendo milioni di venezuelani a fuggire (non emigrare, fuggire) nonostante sia seduto su uno dei Paesi potenzialmente più ricchi del mondo.
Dall’altro abbiamo Juan Guaido, effettivamente eletto democraticamente, diventato Presidente del parlamento grazie ai voti della gente e oggi, come da Costituzione, eletto Presidente ad interim (lo spiega molto bene l’amico Daniel che in Venezuela ci vive).
Cosa c’è di poco comprensibile o di complesso in questa situazione? O si sta dalla parte della dittatura o sia sta da quella della democrazia.
Poi possiamo scrivere pistolotti incredibili sui complotti americani, su quelli dei poteri forti (immancabili), sul fatto o meno che Maduro sia un uomo democratico e amato e non un dittatore. Pistolotti rimangono perché solo a un amante delle dittature non è chiaro cosa sia effettivamente il regime di Maduro. Solo chi è antidemocratico può affermare che «il popolo del Venezuela sta con Maduro» come ho letto da qualche parte.
Ma davvero vogliamo scherzare su una cosa così seria? Non è una questione di colore politico, qui la cosa è trasversale. O si sta con la dittatura convinti che sia l’unica forma di governo possibile, o si sta con chi chiede democrazia, con chi chiede un paese normale e non in mano a bande di criminali, a narcotrafficanti e a terroristi internazionali.
La posizione dell’Italia sul Venezuela, definita molto impropriamente “neutrale”, è di fatto una posizione a favore di Maduro (che infatti ha ringraziato) perché non ci può essere neutralità in quello che accade in Venezuela. Non esiste una zona grigia dove dittatura e democrazia possano convivere. Si può scegliere solo da che parte stare.
Si vuole sostenere Maduro? E’ legittimo. Ma non si dica che si sostiene la democrazia perché accostare il regime di Maduro alla democrazia è uno sfregio a una parola così bella e importante.
L’Italia, decidendo di schierarsi con Maduro, ha scelto di sostenere un regime dittatoriale e non una democrazia. Questo va detto molto forte. In Venezuela non si possono tenere i piedi su due staffe. O sei con Maduro o sei con Juan Guaido. E da un paese democratico quale è l’Italia francamente ci si aspettava un sostegno a quest’ultimo. Come si faccia a stare con Maduro davvero non lo capisco.
Seguici su…