Ci sono dei sensazionalismi irresponsabili”. Così il Ministro degli Esteri Italiano, Giulio Terzi, si è rivolto ad alcuni giornalisti che gli chiedevano una opinione sulle vignette satiriche dedicate a Maometto. E poi ha aggiunto: “ricordiamoci che l’Italia ha un codice penale che prevede si perseguire chi offende la religione”.

E’ quell’accostamento tra “sensazionalismi irresponsabili” e “codice penale italiano” che ci lascia francamente stupiti. Sembra quasi un avvertimento a chi, in Italia, volesse seguire l’esempio francese e magari pubblicare qualche vignetta satirica su Maometto. Infatti subito dopo dice che “nessuno si può permettere di dileggiare o di scherzare su questi valori (riferito alla sensibilità islamica)”. Anche in questo caso l’accostamento delle parole “dileggiare” e “scherzare” ci sembra francamente completamente fuori luogo. Un conto è dileggiare una religione, come fanno molto speso proprio gli islamici con il cristianesimo e l’ebraismo, un conto è scherzarci su.

E’ chiaro che, nonostante la vicinanza geografica, l’Italia è lontana anni luce dalla Francia che proprio ieri ha dimostrato di non volersi lasciare intimidire dalle  minacce islamiche e ha fatto valere quello che è un diritto fondamentale, quello del libero pensiero. Ma evidentemente per il Ministro Terzi il libero pensiero non è un Diritto che vale uno scontro con gli esaltati islamici.

Scusate tanto, ma noi da un Ministro importante come quello degli Esteri ci aspetteremmo prima di tutto una strenua difesa dei Diritti Umani, del pensiero occidentale e dell’assoluta laicità dello Stato Italiano e non l’impropria condanna di chi esprime il proprio pensiero con delle vignette. Quale sarà la prossima mossa di Terzi? Chiedere che, come in Gran Bretagna, venga inserita nel nostro codice civile la Sharia?

Tamara Rinaldini