E’ massima allerta nel nord di Israele per la più che probabile ritorsione di Hezbollah all’attacco di domenica nel quale sono rimasti uccisi il terrorista di Hezbollah, Jihad Mughniyeh, i generali iraniani Mohammed Allah Dadi e Jihad Moughniyeh, sei guardie della rivoluzione iraniana e sei terroristi di Hezbollah.

Sia l’Iran che Hezbollah hanno fatto sapere che l’attacco non rimarrà impunito. Per questo l’IDF non solo ha potenziato il sistema Iron Dome ma sta anche spostando un certo numero di mezzi corazzati a rinforzo del confine nord. Convogli di mezzi militari e blindati sono stati visti ieri dirigersi verso il nord di Israele, in Galilea e nelle Alture del Golan.

La notte scorsa molti residenti della Galilea hanno dormito nei rifugi nonostante ieri siano stati rassicurati dai comandi del IDF, ma vedere l’affluire dei mezzi corazzati non ha certamente contribuito alla tranquillità delle popolazione del nord di Israele. Il capo di Stato maggiore dell’esercito, Gen. Benny Gantz, ha detto che l’IDF sta monitorando con molta attenzione l’evolversi della situazione specie dopo che ieri da Teheran sono arrivate minacce molto pesanti che non vengono affatto sottovalutate.

Tensione anche lungo il confine con Gaza

Nel frattempo l’intelligence israeliana ha confermato che Hamas sta ricostruendo i tunnel del terrore con molta celerità. Gli ingegneri dell’esercito stanno monitorando con molta attenzione tutta l’area del confine e diversi sistemi di allerta sono stati posizionati al fine di capire dove e come i terroristi di Hamas stanno scavando. Nei giorni scorsi è stato collaudato un nuovo rivelatore sismico che potrebbe avvertire quando nel sottosuolo qualcuno sta scavando impedendo così ad Hamas di portare i tunnel in profondità in territorio israeliano.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Sarah F.

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