Sudan e Libia hanno raggiunto un accordo per la normalizzazione dei rapporti che include anche un accordo per il controllo delle frontiere. Lo hanno reso noto ieri con una conferenza stampa il Presidente sudanese, Omar Al Bashir, e il Primo Ministro libico Fayez Mustafa al-Sarraj.
A luglio Sudan e Libia avevano praticamente interrotto le relazioni diplomatiche a seguito della decisione libica di chiudere il consolato sudanese della città di Kofra, decisione che aveva comportato anche l’espulsione di 12 diplomatici sudanesi dalla Libia.
Ma l’aspetto senza dubbio più importante di questa riconciliazione è l’accordo sul controllo e monitoraggio della frontiera tra i due Paesi, un accordo che mira dichiaratamente e fermare il traffico di esseri umani verso la Libia e quindi verso l’Europa.
«Siamo stati direttamente colpiti dalla insicurezza politica e militare che vive la Libia» ha detto Omar Al-Bashir durante la conferenza stampa che ha seguito l’incontro con il Premier libico al-Sarrj «abbiamo pagato un caro prezzo per combattere il traffico di esseri umani, di armi e di criminali» ha poi detto Al-Bashir concludendo che è interesse di tutti, non solo del Sudan, che la situazione in Libia si normalizzi.
I due leader africani hanno affrontato anche il problema dei combattenti sudanesi in Libia, qualche migliaio di uomini che militano tra i gruppi jihadisti e che sembra controllino parte del traffico di esseri umani provenienti dal Corno d’Africa.
L’accordo tra il Sudan e la Libia per il controllo delle frontiere è una buonissima notizia per l’Italia e per l’Europa. Proprio oggi Italia, Germania, Francia e Spagna si sono riunite a Parigi per discutere come fermare il flusso di esseri umani direttamente in territorio africano.