In Africa cresce il rischio di ‘morti di massa’ per fame e carestia, in particolare in tre aree specifiche. A lanciare l’allarme e l’ONU e più precisamente l’Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite, la UNHCR.

L’ONU lamenta la mancanza di fondi per far fronte alle crisi alimentari derivate dalla carestia e dai conflitti in corso in tre aree specifiche: il Corno d’Africa, lo Yemen e la Nigeria.

Secondo la UNHCR sono a rischio imminente milioni di persone e già centinaia di migliaia di persone hanno perso la vita o sono state costrette a migrare a causa delle guerre e della carestia.

Per far fronte all’emergenza umanitaria all’inizio dell’anno l’ONU aveva preventivato una spesa di circa 4,4 miliardi di dollari, ma fino ad oggi i paesi donatori hanno fornito solo il 21% del fabbisogno dichiarato dalle Nazioni Unite. Lo hanno dichiarato ieri alti funzionari dell’ONU a Ginevra durante una conferenza stampa in cui hanno fatto il punto della drammatica situazione nel Corno d’Africa, in Yemen, in Nigeria e in Sud Sudan, paesi già coinvolti in sanguinosi conflitti e adesso colpiti anche da una carestia che ha pochi precedenti.

«Dei 4,4 miliardi di dollari necessari a far fronte alle gravi crisi in Africa sono stati versati solo 984 milioni di dollari, il 21% del totale» hanno detto i funzionari delle Nazioni Unite. «Ormai la situazione sta precipitando e noi non siamo in grado di far fronte all’emergenza umanitaria che coinvolge milioni di persone» hanno continuato i funzionario dell’ONU. «Il rischio di ‘morti di massa’ per fame e per la carestia è sempre più imminente e se non riceveremo gli aiuti in brevissimo tempo non sappiamo cosa potrà succedere».

I punti caldi segnalati come “a maggior rischio” sono nell’ordine, la Somalia dove oltre al conflitto la popolazione deve fare i conti con una siccità senza precedenti, lo Yemen anch’esso interessato da un sanguinoso conflitto e da una carestia biblica, il Sud Sudan dove i combattimenti e la mancanza di qualsiasi forma di sviluppo hanno costretto centinaia di migliaia di persone alla fuga, e infine la Nigeria del nord dove oltre alla presenza dei terroristi islamici di Boko Haram e quindi in presenza di un altro sanguinoso conflitto, a uccidere sono anche la fame e la sete. Ma anche se questi sono i punti dove intervenire con la massima urgenza, buona parte del continente africano è a rischio ‘morti di massa’ in particolare aree come la RD Congo e tutta l’Africa occidentale da dove partono decine di migliaia di persone alla volta delle coste europee.

Africa dimenticata

I responsabili in Africa per la UNHCR denunciano l’indifferenza del mondo di fronte alle tragedie africane e parlano di ‘Africa dimenticata’. Eppure le crisi in Africa finiscono irrimediabilmente per coinvolgere anche l’occidente, sia con le massicce migrazioni che da mesi interessano le coste europee (in particolare quelle italiane) che con le conseguenze dei conflitti. «Dimenticare l’Africa è l’errore più grande che possono fare i Paesi occidentali» ci ha detto un funzionario delle Nazioni Unite. «Se non interveniamo con la massima urgenza non vedremo solo morti di massa per fame ma anche spostamenti biblici ci persone verso l’Europa» ci ha detto ancora il funzionario dell’ONU chiedendo un maggior impegno per le esigenze in Africa piuttosto che per crisi ‘inesistenti’ come quella palestinese. Europa avvisata mezza salvata.