Il Parlamento europeo ha recentemente adottato una risoluzione che “condanna fermamente” l’Autorità Palestinese per l’incitamento alla violenza e all’antisemitismo nei suoi libri di testo scolastici.
La risoluzione, adottata il 14 dicembre, sottolinea che l’Unione Europea sta attualmente finanziando questo materiale e che sarebbe costretta a sospendere i finanziamenti in caso di uso improprio.
La risoluzione è stata sostenuta da un’ampia maggioranza di legislatori e faceva parte di una mozione riguardante le “prospettive per la soluzione dei due Stati”.
I punti 28 e 29 riguardano il curriculum educativo palestinese, affermando che l’insegnamento finanziato dall’UE deve allinearsi agli “standard UNESCO di pace, tolleranza, coesistenza e non violenza”. L’UE dichiara inoltre di “condannare fermamente i discorsi di odio, la violenza e l’antisemitismo che continuano a essere presenti nei programmi scolastici dell’Autorità Palestinese”.
Molti eurodeputati hanno sottolineato che se l’uso improprio dei fondi in questo modo dovesse persistere ancora, i finanziamenti dell’UE verrebbero sospesi a tempo indeterminato.
L’europarlamentare Miriam Lexman, figura centrale del Partito Popolare Europeo (PPE) slovacco, ha definito i libri di testo palestinesi “un ostacolo fondamentale alla risoluzione del conflitto”.
“È troppo chiedere di allegare una clausola alle sovvenzioni all’Autorità Palestinese? Che ci siano garanzie che i nostri soldi non vadano alle organizzazioni terroristiche e non vengano usati per libri di testo che esaltano la violenza?”
L’eurodeputato olandese Bert-Jan Ruissen, membro del Partito politico riformato, parte dei Conservatori e Riformisti europei, ha dichiarato: “È troppo chiedere di allegare una clausola alle sovvenzioni all’Autorità Palestinese? Che ci siano garanzie che i nostri soldi non vadano alle organizzazioni terroristiche e non vengano usati per libri di testo che esaltano la violenza?”.
Il Commissario europeo per l’Uguaglianza, Helena Dalli, ha dichiarato che è “essenziale” apportare modifiche significative ai programmi scolastici.
In risposta alla decisione, l’Autorità palestinese ha dichiarato in un comunicato che “lo Stato di Palestina si rammarica profondamente ed è preoccupato per gli sforzi compiuti da alcuni ambienti del Parlamento europeo per iniettare false affermazioni e attacchi contro i bambini palestinesi, le istituzioni e l’UNRWA”.
Da parte loro, anche Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, ha rilasciato una dichiarazione in inglese, condannando “falsità e posizioni” e accusando l’UE di “uno spaventoso pregiudizio a favore di Israele”.
Vale la pena notare che gli stessi libri di testo sono utilizzati anche dall’UNRWA, che riceve il sostegno finanziario americano.
Oliver Varhelyi, un commissario dell’UE che sta supervisionando la questione, ha dichiarato che una seconda revisione dei libri di testo è imminente e che saranno prese le misure appropriate se la situazione non cambierà.
Da tre anni a questa parte, l’UE ha votato a favore di una clausola nel suo bilancio annuale, secondo la quale l’Autorità Palestinese deve essere “attentamente controllata” a causa della sua incapacità di agire efficacemente contro i discorsi d’odio.
Marcus Sheff, direttore generale dell’organizzazione pro-Israele Institute for Monitoring Peace and Cultural Tolerance in School Education (IMPACT-SE), ha dichiarato: “Hamas e l’Autorità Palestinese sono in sintonia sull’insegnamento dell’antisemitismo e dell’incitamento alla violenza nelle scuole palestinesi”.
L’ONG con sede in Israele monitora i programmi scolastici di tutto il mondo per garantire che siano conformi agli standard dell’UNESCO.
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