Ha ragione Belpietro. Questa volta ha proprio ragione lui quando si lagna che la stampa in Italia ha due pesi e due misure. Possibile che se una escort dichiara di essere stata pagata dal Premier con tanto di testimoni e di foto debba essere creduta e se un’altra escort (nel senso di macchina vecchia a vederne le foto) dichiara la stessa cosa di Fini senza testimoni o foto debba essere attaccata? Allora, perché Topolino che vive di storie di fantasia non viene attaccato?
Si lagna giustamente Belpietro e ha ragione di farlo. Prendiamo la storia dell’attentato al Presidente della Camera. E‘ stato sollevato un polverone incredibile solo perché lo scribacchino di Libero ha detto, lui così esperto di finti attentati, che si stava organizzando un attentato fasullo contro Fini in modo di far ricadere la colpa su Berlusconi. Solo Walt Disney (mica uno qualunque) aveva osato così tanto quando scriveva le storie di Topolino e del Commissario Basettoni, ma nessuno ha alzato la voce sull’ormai defunto Disney. Perché su Libero si? Belpietro ha ragioni da vendere, altro che se ne ha di ragioni.
Questa volta, noi che difendiamo la libertà di stampa, siamo con LUI, con Belpietro. La stampa di sinistra, di destra non asservita al regime, la stampa libera e tutti i blog che hanno criticato Belpietro per aver scritto quelle cose di fantasia, per aver “scovato” quello che sarà sicuramente lo scoop del 2011, cioè la scalcinata escort usata da Fini per andare da Gambettola a Bologna e per aver “sventato” l’attentato in stile Diabolik al Presidente della Camera, hanno torto marcio ad attaccarlo. Se si attacca Libero si deve attaccare anche Topolino. Le storie di fantasia non hanno colore politico. Dimostriamo al mondo che l’Italia è un Paese civile. Smettiamo di criticare Libero (ma anche il Giornale) oppure facciamo la stessa cosa anche con Topolino, Paperino, Diabolik, Quì, Quò e Qua, Biancaneve e i sette nani e tutte quelle storie di fantasia che leggiamo ai nostri piccini. Una sola raccomandazione: non leggete Libero o il Giornale ai bambini. Lo ha detto anche il Presidente della Repubblica nel discorso di fine anno: i giovani sono il nostro avvenire. Non rovinate loro l’avvenire.
Bianca B.