
Sapete che vi dico? Non parlerò di Berlusconi e della sua decadenza. Berlusconi è il passato come lo sono i vari D’Alema, Bersani, Fini ecc. ecc. L’Italia ha bisogno di guardare al futuro, a prescindere se questo futuro sia di destra o di sinistra.
Il mio timore però è che questo immaginario futuro diventi un futuro a 5 Stelle, non nel senso di lusso ma nel senso del M5S (Movimento 5 Stelle) che ieri si è attribuito i meriti della decadenza di Berlusconi e ha iniziato la campagna “tutti a casa”, una campagna che a ben pensarci fa ribrezzo perché, nelle loro menti, i militanti del M5S immagino la presa totale del potere, immagino di diventare l’unico partito politico italiano un po’ com’era in Germania con Hitler, in Italia con Mussolini, in Russia e in Cina con il comunismo. E’ lo stesso Grillo ad averlo detto più volte e i militanti del M5S ci credono. Si credono una sorta di razza ariana della politica.
Già immaginano (su Twitter e sui social media) quello che loro chiamano “effetto a catena”, una lunga fila di politici di altri partiti in manette e tuta arancione, come quella di Guantanamo. Non fanno differenze, per loro l’unica razza ariana della politica è quella che porta il marchio del M5S. Una sorta di Ayatollah della politica italiana.
E sbaglierebbero i politici italiani se sottovalutassero questa ideologia perché dopo che per vent’anni la politica italiana ha fallito su tutto portando gli italiani ad avere persino disgusto della politica stessa, il cittadino comune inizia a pensare di non avere più niente da perdere e si aggrappa a tutto ciò che è anti-politica, che sia l’astensione al voto oppure il M5S.
L’ascesa di Grillo e del suo movimento ricorda un po’ quella che fu la cavalcata iniziale di Berlusconi. Anche allora la gente era schifita della politica, si usciva da Tangentopoli, e ottenne subito una marea di voti e di seguito. Lo stesso ha fatto Grillo alle ultime elezioni. Ora il M5S mira ad avere la maggioranza assoluta e non ne fa nemmeno mistero. Nulla di male, per carità, tutti i politici sognano intimamente di avere la maggioranza assoluta. La differenza sta nel concetto di democrazia e il concetto che trasuda il M5S e i suoi militanti non è certo un concetto democratico quanto piuttosto teocratico.
Io spero che i politici italiani, soprattutto quelli di nuova generazione e a prescindere dal colore politico, pensino attentamente al rischio che correrebbe l’Italia con il M5S al potere. E per evitare questo rischio le parole non servono più, serve una politica seria che passi dalle parole ai fatti, dalle promesse alle riforme. Diversamente quelle scene che i grillini immaginano potrebbero diventare una drammatica realtà. In fondo il DNA degli Ayatollah è molto forte nel M5S.
Carlotta Visentin