Ho appena finito di leggere l’articolo firmato da Paola Caridi per Lettera 22 e ripreso dal Il Fatto Quotidiano e francamente non so se mettermi a ridere forte o indignarmi e mettermi a piangere. Che la Caridi sia palesemente anti-israeliana (non voglio dire antisemita perché non lo penso anche se a volte può sembrare) non è certo una novità, ma nella veste della complottista alla Giulietto Chiesa non l’avevo mai vista.

Parte bene la Caridi con una descrizione dei fatti riguardanti le proteste dei giovani israeliani finalmente simile alla realtà (cosa rara tra gli anti-israeliani). Poi devia improvvisamente su una analisi della situazione nel Sinai che mira dritto a un altro obbiettivo, quello vero: Israele.

E si perché, la brava Paoletta Caridi tira fuori una ipotesi degna dei migliori complottisti che, certo, non esprime con chiarezza ma che fa intendere in maniera limpida e inequivocabile: a organizzare gli attentati nel Negev sarebbero stati gli israeliani stessi con l’obbiettivo di interrompere le trattative in corso al Cairo con l’elite di Hamas.

Devo dire che questa volta si è davvero superato ogni limite e mi rifiuto di pensare che nel ragionamento della Caridi vi sia unicamente una tesi complottista. Penso invece che la “giornalista” di Lettera 22 e de Il Fatto Quotidiano abbia deliberatamente lanciato un sasso nell’affollato stagno di ipocriti che non perdono occasione per attaccare sempre e comunque Israele, un atteggiamento vergognoso di cui mi meraviglio vi siano giornali disposti a pubblicarlo.

Lo so, non dovrei indignarmi più di tanto e dovrei essere abituata a sparate del genere di cui la rete è piena, ma a tutto c’è un limite, specie se a fare queste sparate assurde è una giornalista di una certa caratura come Paola Caridi che si ritiene essere una esperta di Medio Oriente (e probabilmente lo è anche). E allora, complottismo per complottismo, mi chiedo perché la Caridi abbia scritto una cosa del genere, così assurda e demenziale, ben oltre alle demenzialità che scrive di solito che almeno sono dettate dalla partigianeria. Cosa c’è dietro? Chi c’è dietro alla Caridi?

Noemi Cabitza per Secondo Protocollo