La nuova Costituzione egiziana è in dirittura d’arrivo e sarà una costituzione laica che terrà conto dei maggiori parametri democratici. A sancirlo è una riunione del Comitato per la stesura della Costituzione avvenuta ieri al Cairo.
Qualche anticipazione ci viene fornita dal portavoce del Presidente egiziano, Amr Moussa. La nuova Costituzione egiziana oltre ad essere laica sancirà la netta e definitiva separazione tra il potere politico e quello giudiziario. Sono due punti fondamentali che il regime precedente, quello della Fratellanza Musulmana, aveva invece cercato di aggirare imponendo la Sharia in Costituzione e ponendo il potere giudiziario sotto il controllo del Presidente Mohamed Morsi.
Secondo altre anticipazioni verrà poi garantita la possibilità a chiunque lo voglia di creare un partito politico a condizione però che non abbia basi religiose. Il Diritto allo studio verrà inserito direttamente in Costituzione così come la parità tra uomo de donna.
A scrivere il preambolo saranno Salah Fadl, professore di Diritto alla Ain Shams University, e Mahmoud Al-Rabie, professore di scienze politiche all’Università americana del Cairo. Ai due si uniranno un gruppo di rappresentati religiosi di tutte le fedi professate in Egitto al fine di garantire che nessun gruppo religioso sia minimamente discriminato. La base della Costituzione sarà comunque la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Quello che sta avvenendo in Egitto, tra mille difficoltà legate alla sicurezza, è veramente un fatto epocale di cui in occidente non c’è ancora una reale percezione. Eppure se si deve parlare di Primavera Araba (quella vera) non si può non partire dai fatti che avvengono in Egitto. Ma chissà perché tutto questo non sembra interessare affatto i tanti pacivendoli occidentali che avevano osannato l’avvento della Fratellanza Musulmana definendola impropriamente “Primavera Araba”.
Sarah F.
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