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Rights Reporter > Report e analisi > Europa nazista: evoluzione dei movimenti antisemiti e xenofobi
Report e analisi

Europa nazista: evoluzione dei movimenti antisemiti e xenofobi

By redazione Published 8 Aprile 2014
4 Min Read
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europa-nazista-grillo-orban

Sembra che in Europa si sia tornati indietro di qualche decennio, al tempo dell’ascesa dei partiti nazionalsocialisti, delle annessioni di interi stati (allora era l’Austria oggi e la Crimea), dei discorsi minacciosi contro gli ebrei e contro i diversi, al concetto di razza superiore e pura.

I ricorsi storici sono impressionanti. Mussolini e Hitler presero il potere a seguito di una delle crisi economiche più spaventose della storia. A ruota seguirono Spagna e Portogallo. L’avvento del nazismo e del fascismo, due facce della stessa medaglia, non avvenne né per caso né all’improvviso ma fu il risultato di un percorso che spostò lentamente le masse popolari verso destra. Per esempio, nel 1930 il Partito nazionalsocialista dei lavoratori (NSDAP) divenne il secondo partito in Germania. Fu il trampolino di lancio per Hitler. Oggi come allora la crescita dei partiti che si rifanno al nazionalsocialismo è costante e inarrestabile in molti Paesi, dalla Francia alla Grecia, dall’Italia all’Ungheria passando per la Gran Bretagna e la Svezia. L’unica differenza sta nel fatto che ancora è un mondo frastagliato dove estrema destra ed estrema sinistra si confondono. Dove però c’è un movimento che riesce a unire queste due estremità, come in Italia con il M5S di Grillo o in Ungheria con Viktor Orban, il consenso popolare è massiccio. Certo, ci sono anche movimenti rigidamente di estrema destra che ottengono forti consensi, come i greci di Alba Dorata o i francesi del Front National di Marine Le Pen, ma alla fine sono solo i movimenti che riescono a fondere le ideologie estremiste del nazionalsocialismo (destra e sinistra insieme) che sono veramente pericolosi e che riescono effettivamente a incidere.

Non è un caso che questi movimenti “trasversali” ottengano le simpatie delle masse islamiche che, a differenza degli anni trenta, oggi pesano eccome. A unire queste due realtà, solo all’apparenza  dissimili, è l’ideologia della intolleranza: chi non è come loro è contro di loro. In questa realtà si insinua una forte componente di intolleranza verso i diversi e, soprattutto, un marcato antisemitismo che, come negli anni trenta, diventa il vero collante di questi movimenti.

Ed è qui che il confine tra le destre estreme e i movimenti trasversali si fa tenue, si assottiglia fin quasi a sparire. Così vediamo un Beppe Grillo che fa l’occhiolino a Casa Pound e allo stesso tempo naviga a vele spiegate con ideologie proprie della sinistra estrema, vediamo un Viktor Orban manifestamente di destra che vince le elezioni con i voti di chi era di sinistra i quali premiano la sua politica sociale e si ritrova l’estrema destra all’opposizione.

Qualcuno giustamente vede un concreto pericolo nel forte avanzamento delle destre in Europa ma il vero pericolo sono i movimenti trasversali, quelli cioè che riescono a unire il peggio dell’ideologia di destra e di sinistra, un po’ come fecero Hitler e Mussolini negli anni trenta con una politica fortemente sociale e allo stesso tempo autoritaria, antisemita e xenofoba.

E’ verso questo terribile scenario che sta evolvendo l’Europa del terzo millennio, una evoluzione che in effetti è uno spaventoso passo indietro nel tempo, un salto nel buio che ci riporta a scenari che credevamo ormai dimenticati.

Scritto da Carlotta Visentin

TAGGED: antisemitismo, europa, grillo, m5s, nazismo, Viktor Orban

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