La calma dopo una notte di guerra vera. Dalle 03:15 sono cessati i lanci di missili da Gaza verso Israele e contestualmente sono cessati i raid aerei israeliani contro obiettivi di Hamas.
Ma prima è stata guerra vera con i terroristi arabi che hanno lanciato almeno 60 missili contro lo Stato Ebraico mentre l’aviazione israeliana colpiva i centri nevralgici di Hamas.
Il sistema di difesa Iron Dome ha abbattuto la maggioranza dei missili anche se uno ha centrato in pieno una abitazione a Sderot senza però provocare feriti.
Strategicamente importanti gli obiettivi colpiti dall’aviazione israeliana. Centrati e distrutti il quartier generale della intelligence di Hamas, un complesso militare di Hamas a Deir al-Balah, nella parte centrale della Striscia di Gaza, tunnel e postazioni terroristiche. Colpiti anche obiettivi della Jihad Islamica.
La risposta israeliana all’attacco di eri mattina ha visto impiegati jet da combattimento, elicotteri d’assalto e carri armati che hanno colpito complessivamente una trentina di obiettivi di alto livello sia di Hamas che della Jihad Islamica.
Tregua negoziata dall’Egitto
La tregua attualmente in corso sarebbe stata negoziata dall’Egitto e doveva entrare in vigore ieri sera alle 22:00 ma il lancio di missili è proseguito anche dopo l’entrata in vigore della tregua, così i jet israeliani hanno continuato a colpire obiettivi terroristici fino a quando i lanci non sono cessati completamente.
Problemi anche in Giudea e Samaria
Nella notte di guerra non sono mancati problemi nemmeno in Giudea e Samaria, la cosiddetta “Cisgiordania”, dove le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato almeno nove terroristi arabi che si apprestavano a compiere attacchi contro Israele.
Sequestrate anche armi ed esplosivi nei villaggi di Beit Fajar e Abu Dis che dovevano servire agli attacchi. Lo Shin Bet è riuscito a fermare i terroristi islamici poco prima che entrassero in azione.
Questa mattina le scuole rimarranno chiuse in tutta la parte sud di Israele così come le attività commerciali e produttive mentre il livello di allarme rimane ai massimi livelli. Si teme che, come spesso avviene, alla prima occasione Hamas o la Jihad Islamica rompano la tregua e ricomincino a sparare missili.
Per ogni evenienza l’IDF ha spostato due brigate a ridosso della Striscia di Gaza le quali, ove fosse necessario, sono pronte ad entrare nella Striscia se dovessero riprendere gli attacchi da parte dei terroristi arabi di Hamas o della Jihad Islamica.