Il titolone di prima pagina di oggi de La Padania , l’organo ufficiale della Lega Nord, è molto indicativo di come vanno le cose in Italia per quanto riguarda la politica estera . Il giornale del partito di Bossi titola infatti: Libia, la Lega detta le condizioni. E’ tutto un dire.
Che la politica estera italiana sia diventata una sorta di mix tra la “politica del cu cu” e quella di Topolinia lo sanno ormai tutti. Non è un caso che al vertice di Parigi che ha aperto le ostilità in Libia, il Premier italiano non sia stato nemmeno considerato dai big del mondo. Eppure l’Italia dovrebbe essere il Paese più importante nel contesto della crisi libica. Ma che adesso debba essere un partitino dell’8% qual è la Lega Nord a dettare le condizioni sulla politica estera e su come ci si debba comportare con la Libia, è davvero eccessivo. Manca solo che anche Scilipoti detti le sue condizioni e poi siamo a posto.
Non entro deliberatamente nel merito dell’intervento italiano in Libia, quello che in questa analisi mi interessa evidenziare è come questo Governo sia completamente in confusione e come, politicamente, sia assolutamente deleterio in un momento così delicato. Se la Lega Nord e i Responsabili di Scilipoti possono tenere al guinzaglio il Governo di Berlusconi possiamo dire tranquillamente di essere alla frutta.
Per esempio, se un Governo degno di questo nome non riesce a risolvere con velocità la questione dei migranti a Lampedusa può voler dire solo due cose: A – che non riescono a mettersi d’accordo nemmeno sull’invio di una nave B – che vogliono sfruttare la questione immigrazione a fini elettorali e allora lasciano deliberatamente migliaia di clandestini sulle banchine di Lampedusa al solo scopo di farli riprendere dalle TV e terrorizzare i popoli nordici sulle invasioni islamiche. In ambo i casi siamo di fronte a un fatto di una gravità inaudita e la Lega ne è responsabile.
Con la Libia la situazione è molto simile e altrettanto confusa. Frattini e La Russa hanno fatto pressioni per l’intervento. Maroni voleva frenare perché sapeva che sarebbero arrivati migliaia di clandestini. Berlusconi è tra due fuochi (forse tre se si considera Gheddafi) e non sa da che parte andare. Politicamente è una scena desolante. Alla fine sulla Libia il Governo è sostenuto incredibilmente dalle opposizioni anche se non ne approfitta almeno per fare chiarezza sulla su posizione e aspetto (come detto) che siano la Lega e Scilipoti a dettare le condizioni.
Nemmeno sulle comunicazioni ai media c’è chiarezza. Quali obbiettivi ha l’Italia nella guerra in Libia? Ieri un maggiore dell’aeronautica pilota di Tornado deve aver passato un brutto quarto d’ora per aver detto quello che aveva fatto la notte prima sui cieli libici. E’ stato subito trasferito ma il poveretto aveva l’ordine da parte del comando di rispondere alle domande dei giornalisti. Il maggiore aveva solo detto che se avesse dovuto sparare lo avrebbe fatto come da ordini ricevuti. Insomma, prima gli dicono di rispondere poi imbavagliano tutti. Se non è confusione questa…..
Alla fine qual è la situazione nel Mediterraneo e con la Libia? Onestamente non lo sappiamo. Non lo abbiamo capito. Abbiamo capito solo che a Lampedusa si sta giocando con il fuoco e che con la Libia la linea italiana non c’è. Insomma, non sappiamo cosa dobbiamo fare. Tranquilli, è tutto normale. Perfettamente in linea con questo Governo (in)deciso a tutto.
Roberto Delponte