Oggi in prima pagina La Padania titola a caratteri cubitali “17 MARZO, MA QUANTO CI COSTI?” poi un frase di Calderoli che sentenzia: “se vogliamo rilanciare l’economia con questo decreto facciamo l’opposto. E’ folle, manca la copertura economica. Il Governo dichiara la festività nazionale. L’operazione graverà sulle imprese per ben due miliardi di euro. E nel pubblico?”.
Rincarano la dose i due capigruppo leghisti alla Camera e al Senato, Marco Reguzzoni e Federico Bricolo, che sul sito della Lega Nord dicono: “dalle nostre parti, al Nord, in Padania, in pochi hanno voglia di festeggiare. La gente ci chiede invece il massimo impegno e la massima determinazione per realizzare il Federalismo, per superare la crisi economica che stiamo vivendo e per garantire i posti di lavoro nelle fabbriche. Chi ha voglia di festeggiare lo faccia senza attaccare chi non ha intenzione di farlo”.
Da queste parole, durissime, si evince che la rottura con il PDL è stata durissima al Consiglio dei Ministri, tanto dura che Maroni se ne è andato prima ancora della fine.
E’ uno dei tanti controsensi della Lega Nord. Dichiara di voler combattere “Roma ladrona” ma poi appoggia un Governo strapieno di persone inquisite. Non fa pressioni per implementare una legge anti-corruzione ma accetta senza battere ciglio di implementare leggi contro la Magistratura. La Lega Nord ha preso la sua forza dall’inchiesta “mani pulite” ma si sporca le mani proprio con quella “Roma ladrona” che dice di voler combattere. E adesso questa divisione molto forte sulla festa per l’unità d’Italia.
I leghisti affermano che sono concentrati unicamente sul federalismo e che è tutto quello che vogliono. Strano, davvero strano. Eppure nessuna (o quasi) forza politica si oppone al federalismo, ma i leghisti rimangono attaccati come una sanguisuga a quella Roma ladrona tanto denigrata e che il PDL rappresenta benissimo. Ma vogliono veramente il federalismo o preferiscono tenersi le poltrone uniformandosi ai ladroni romani?
L’unico motto di indipendenza dai ladroni lo hanno avuto ieri anche se poi si sono affrettati a dire, con una nota ufficiale firmata appunto da Reguzzoni e Bricolo che: “fra pochi giorni passerà anche questa polemica ma, se non realizzeremo le riforme, rimarranno i problemi dei cittadini che, ricordiamo a tutti, sono tanti e meritano risposte adeguate. A chi critica la Lega – prosegue la nota – per la sua posizione di contrarietà riguardo al Decreto che istituisce il 17 marzo come festa nazionale, ricordiamo che in più occasioni le associazioni di categoria e degli imprenditori hanno dichiarato che in quel giorno era meglio lavorare per sostenere l’economia del Paese e anche il ministro dell’Istruzione si era detta contraria alla chiusura delle scuole”. “Il fatto – concludono Reguzzoni e Bricolo – che i nostri ministri abbiano espresso parere contrario sul decreto, conferma la nostra posizione storica, senza però incrinare il cammino riformatore del governo”. Insomma hanno fatto polemica ma poi si sono pentiti e cercano di riallacciare con la Roma ladrona e centralista.
E’ davvero incongruente la Lega Nord. Da l’impressione di essersi adeguata alla bella vita romana. E’ vero, ogni tanto fa di queste uscite che servono più che altro a rassicurare la base, ma siamo lontani da quella Lega Nord che durante “Mani pulite” attaccava a man bassa la corruzione romana. Oggi ne fa parte con piccoli distinguo che servono solo a gettare fumo negli occhi dei suoi elettori. Che ci volete fare? E’ la dura legge di Roma Ladrona.
Carlotta Visentin