Hamas ha vinto. Ha voluto questa guerra a tutti i costi e finalmente l’ha ottenuta. Ha fato di tutto pur di averla. Prima non ha accettato il cessate il fuoco continuando a lanciare imperterrito i suoi missili mentre Israele aveva interrotto ogni azione militare, poi ha proposto un piano ispirato da Turchia e Qatar fatto apposta per essere respinto, infine non ha nemmeno rispettato la “tregua umanitaria” e mentre si cercava di dar respiro alla popolazione di Gaza, i terroristi continuavano vigliaccamente a lanciare i loro missili su Israele.
Nessuno può accusare Israele di non essere stato paziente. Ha sopportato migliaia di missili e se durante questi mesi non c’è stata una strage di israeliani è grazie al fenomenale sistema di difesa Iron Dome e non, come dice qualcuno, perché i missili di Hamas non sono distruttivi. Lo sono eccome.
Certo, a sentire le anime belle della sinistra de noantri e della estrema destra, un unico calderone antisemita che forma il nazismo del 21esimo secolo, Israele avrebbe dovuto subire i missili di Hamas senza reagire. Ma è chiaro che qualsiasi paese al mondo avrebbe reagito già da tempo e non sarebbe andato tanto per il sottile nel farlo. Israele ha aspettato fino alla fine prima di dare il via all’azione di terra perché sa benissimo che Hamas usa i civili per farsi scudo, perché sa che (per usare una frase di Khaled Mashaal) “ogni civile morto è una vittoria mediatica per Hamas”. Ma arrivati a questo punto era chiaro che i terroristi di Hamas e della Jihad Islamica non si sarebbero fermati.
Adesso preparatevi al solito copione dei media che descriveranno la guerra a senso unico, degli sciacalli mediatici pronti ad approfittare di ogni singola morte ma sistematicamente silenti sulle immani porcherie di Hamas. Ieri, per esempio, sono stati trovato missili dentro una scuola dell’Onu. Ne avete sentito parlare dai “grandi media” della sinistra? Naturalmente no. Per loro è normale che Hamas nasconda i depositi di armi dentro le scuole e le case, anzi, è pure meglio, così poi possono fare i loro “tragici servizi” dove parlano dei morti civili. Sciacalli mediatici prima ancora che antisemiti travestiti da reporter.
Signore e signori, Hamas ha vinto la prima battaglia, ha ottenuto quella guerra in grado di mantenerlo in vita e di dargli quella visibilità mediatica di cui ha bisogno come l’aria. I “grandi giornalisti” sono già a Gaza pronti a riprendere le violenze della guerra. Non vi faranno mai vedere le armi dentro le case e dentro gli ospedali, ma state certi che appena ci sarà un civile morto perché era troppo vicino a un deposito di armi o perché aveva in casa un cecchino di Hamas, come avvoltoi saranno li pronti a scattare le loro belle fotografie.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Miriam Bolaffi
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