Ieri Erdogan ha dato il via alla fase due del suo intervento in Siria contro i curdi del YPG con l’ingresso in territorio siriano di carri armati e forze speciali supportati dall’aviazione. Smettiamola con la presa in giro che la Turchia stia combattendo ISIS, non solo non è vero ma è un insulto all’intelligenza di chi guarda con attenzione l’evolversi della situazione in quello scacchiere.
Sotto certi aspetti è ammirevole la chiarezza espressa da Ahmed Othman, un comandate delle Syrian Turkmen Brigades, che parlando con la AFP ha detto che l’obiettivo della Turchia e dei gruppi ad essa collegati è quello di fermare l’avanzata del YPG e di rimuovere i ribelli curdi da tutta l’area di confine tra Siria e Turchia. L’ISIS non l’ha nemmeno nominato.

In realtà basta guardare l’area di intervento delle truppe turche e quali sono gli obiettivi attaccati dall’aviazione turca per capire che quello di Erdogan sulla “guerra all’ISIS” è tutto un bluff. Erdogan vuole avanzare in Siria prendendo possesso dell’area che va da al-Rai a Jarabulus per poi dirigersi prima verso Al-Bab (ultimo bastione prima di Aleppo) per puntare infine verso Manbij, che in questo momento è in mano alle forze curde. L’obiettivo finale è quello di impedire ai curdi del YPG di creare un corridoio tra le città di Manbij, Kobane e Afrin. Punto, non ci sono al momento altri piani nella mente del califfo turco.
Di fatto stiamo assistendo ad una occupazione armata da parte della Turchia di una parte di territorio siriano. La Turchia sostituisce semplicemente lo Stato Islamico in una parte di territorio siriano che considera strategico, ma non lo sostituisce perché considera Daesh pericoloso per se stessa, ma perché Daesh lo ha perso a favore dei curdi e questo Erdogan non lo può permettere.
Intanto ieri in Germania ci sono state le prime manifestazioni a favore dei curdi e contro l’intervento di Erdogan in Siria. A Colonia oltre 30.000 persone hanno manifestato a favore dei curdi. I Manifestanti hanno chiesto che Erdogan interrompa immediatamente gli attacchi contro il YPG. Altre manifestazioni analoghe si sono svolte in tutta la Germania dove la presenza curda e turca è molto alta.
Scritto da Shihab B.