Ieri Rights Reporter ha pubblicato un rapporto molto esaustivo sulla Fratellanza Musulmana, cioè su quella organizzazione islamica internazionale che viene universalmente riconosciuta come rappresentante dell’Islam Moderato e dell’Islam Politico. Premesso che non c’è da parte nostra alcuna intenzione di “demonizzare” l’Islam né il cosiddetto Islam Moderato ma solo la volontà di analizzare quanto veramente “moderato” sia questo tipo di Islam Politico che tanto piace ai “progressisti” e se ci possiamo veramente fidare di loro visto anche quello che sta succedendo nel mondo proprio nel nome di Allah.
La prima cosa che colpisce della Fratellanza Musulmana, cioè dell’Islam Moderato, è il loro motto: “Allah è il nostro Obiettivo. Il Profeta è il nostro Leader. Il Corano è la nostra Legge. La Jihad è la nostra Via. Morire sulla via di Allah è la nostra più alta Speranza”. Non è un caso che questo sia lo stesso identico motto di Hamas e francamente sembra tutto fuorché qualcosa di moderato. Le parole chiave sulle quali concentrarsi sono “Jihad come via da percorrere” e “Corano come legge”. La prima (Jihad) significa tecnicamente “produrre il massimo sforzo” ma nella pratica significa “guerra santa”, la seconda (il Corano come legge) è ancora più controversa perché presuppone che non ci sia nessuna legge che venga prima di quella scritta nel Corano, cioè la Sharia (legge islamica). Di questo problema tipicamente islamico ne avevamo già parlato (qui per chi vuol leggere) e non è un problema da poco specie per quanto riguarda l’applicazione dei Diritti Umani. Per fare un semplice esempio, le leggi occidentali si basano sulla Dichiarazione universale dei Diritti Umani che ha tra i suoi capisaldi la parità di sesso e di genere, il che per esempio comporta la parità di Diritti tra uomini e donne. La Sharia, cioè la legge islamica, non prevede tale eventualità. Un musulmano, moderato o meno, mette sempre la Sharia al di sopra delle leggi nazionali il che si scontra frontalmente con il nostro concetto di legge e di Diritto.
La seconda cosa che colpisce sono gli obiettivi della Fratellanza Musulmana. Il più importante è la islamizzazione del mondo e la creazione di un califfato globale. Sono gli stessi obiettivi dello Stato Islamico conosciuto come ISIS. E se date una occhiata a come la Fratellanza Musulmana vuole raggiungere i propri obiettivi, cioè la strategia per raggiungerli, vi renderete conto di come sia improprio il termine Islam Moderato.
Ma la cosa a nostro avviso più inquietante è la “strategia della gradualità” concepita come inganno. Insinuare nel mondo il concetto di Islam Moderato è una strategia ingannevole prevista proprio nel Corano con il termine di “taqiyya”, quella tecnica cioè che permette al fedele musulmano di nascondere o addirittura rinnegare esteriormente la fede, di dissimulare l’adesione a un gruppo religioso e di non praticare i riti obbligatori previsti dalla religione islamica per ingannare l’infedele. Nella fattispecie quando un musulmano condanna gli atti di violenza commessi da altri musulmani nei confronti degli infedeli potrebbe avvalersi della tecnica della “taqiyya”, cioè condannare pubblicamente una cosa che però ritiene intimamente giusta. Si spiega così la tenue condanna da parte delle organizzazioni musulmane delle violenze commesse dall’ISIS.
Allora, alla luce di quello che è realmente la Fratellanza Musulmana, cosa significa Islam Moderato o Islam politico? Semplice, è un inganno volto a insinuare una falsa sensazione di sicurezza, una falsa presa di distanza dall’Islam estremista dal quale in effetti il cosiddetto Islam Moderato si differenzia nella strategia ma non negli obiettivi.
Ed è proprio sugli obiettivi finali dell’Islam Moderato che ci dovremmo concentrare per capire quanto ci possiamo fidare di questo Islam Politico Moderato. Essi non prevedono in alcun caso la convivenza pacifica o il rispetto delle nostre leggi e dei nostri trattati, al contrario, prevedono l’imposizione della legge islamica e la conversione (pacifica o meno) dell’umanità all’Islam. La differenza tra i cosiddetti “fondamentalisti” e i cosiddetti “moderati” sta nella strategia da applicare per raggiungere l’obiettivo finale, i primi vogliono tutto e subito e usano la violenza per ottenerlo (vedi ISIS), i secondi usano l’inganno e la pazienza (gradualità). E francamente non sappiamo chi tra i due sia più pericoloso.
Scritto da Carlotta Visentin